DEMA E DAR: BILANCIO MANIFESTAZIONE ED INCONTRO CON SUA ECCELLENZA IL PREFETTO

La protesta dei lavoratori del Gruppo Dema comincia dare i suoi frutti, infatti nella giornata di ieri i legali dell’azienda hanno inviato una missiva in cui chiedono un incontro per il 6 febbraio prossimo, ma lo stato di agitazione come preannunciato qualche giorno addietro continua fino a che non si avranno tangibili segnali di conservazione di tutti i posti di lavoro pertanto, questa mattina alle ore 9.00, i 151 lavoratori e lavoratrici del Gruppo DemaSpA (84 dipendenti Dar e 67 Dema) si sono dati appuntamento per poi sfilare per le vie della città fino alla sede della Prefettura di Brindisi.
Protesta che nasce a valle dell’ultimo incontro ministeriale, durante il quale il nuovo Management aziendale ha dichiarato la volontà di dismettere le attività dei due siti brindisini ed accentrare la produzione sugli stabilimenti campani, anche questi però gravati di circa 150 esuberi.
Quanto sopra, a causa della pesante situazione debitoria creata dai vari manager aziendali che si sono susseguiti nel corso degli anni.
Solo durante l’ultimo incontro ministeriale quindi, si è finalmente appreso il vero disegno che l’attuale management ha cercato di portare avanti da quando si è insediato (Settembre 2022). Precisamente, il congelamento dei debiti accumulati sui quali procedere ad un concordato e dimezzare l’attuale livello occupazionale, facendo richiesta, per altro, di finanziamenti pubblici, necessari, a loro dire, per rimettere in sesto la macchina produttiva sui due siti campani.
A questo abbiamo sin da subito manifestato la nostra più totale contrarietà e disappunto. Gli stabilimenti DEMA e DAR di Brindisi vantano ordini in essere che consentirebbero la piena occupazione se solo fossero messi nelle condizioni di poter operare. Se solo l’azienda provvedesse all’acquisto dei materiali di base necessari ad effettuare le attività produttive. A questo, non di minore importanza, si aggiunge la condizione di proprietà dei due opifici in parola che permettono di lavorare senza ricorrere a spese onerose di affitti vari.
Non ci si può permettere di perdere sul territorio brindisino ulteriori 151 posti di lavoro. Un territorio che ha già ampiamente pagato la mancanza di investimenti industriali. A maggior ragione in un settore, quello aeronautico, che registra una ripresa a livello nazionale e mondiale sia nel breve che nel medio/lungo raggio.
I lavoratori del Gruppo Dema hanno sempre rappresentato un esempio di professionalità a livello nazionale e lo sarebbero ancora se solo l’azienda decidesse di avere una visione industriale anziché prettamente finanziaria. I lavoratori del Gruppo non possono pagare per scelte scellerate del vecchio management, che ha sperperato milioni di euro in consulenze varie invece di effettuare gli opportuni investimenti strategici.
Tutto quanto sopra è stato rappresentato questa mattina a Sua Eccellenza il Prefetto, che ringraziamo per la Sua disponibilità e per la sensibilità dimostrata relativamente all’impatto sociale che tali scelte aziendali comportano, ragion per cui, oggi stesso provvederà a trasmettere resoconto dell’incontro a chi di competenza a livello governativo.
In attesa di ulteriori riscontri continuerà lo stato di agitazione dei lavoratori in entrambi i siti, continuando altresì la protesta con due ore di sciopero per ciascun turno lavorativo.
Ci auguriamo che l’Azienda torni sui propri passi e che dia al prossimo piano industriale, che prossimamente verrà presentato al tribunale di Napoli, una visione di rilancio industriale affinché tutti i siti del gruppo tornino ad essere un punto di riferimento nel panorama aeronautico nazionale.

 

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