BRINDISI – Quando mancano 14 giorni al Consiglio comunale in cui si discuterà della mozione di sfiducia al sindaco Angela Carluccio, è ricominciata da parte della (ex) maggioranza la caccia al possibile consigliere ‘traditore’. Fra i 17 firmatari della mozione, infatti, sarebbe sufficiente che uno solo si tirasse indietro (o fosse assente) alla seduta del 16 febbraio perché il sindaco resti in sella, alla guida della città.

carluccio

Va detto che inizialmente si era pensato di convocare l’assise per il 13 febbraio.  Poi, però, l’assenza per quella data del consigliere Marina Miggiano, dei Conservatori e Riformisti, indisponibile per improrogabili impegni professionali, ha indotto il presidente del Consiglio Pietro Guadalupi, sentiti i capigruppo, a rinviare di tre giorni la convocazione. Ricordiamo, tuttavia, che il 13 febbraio è l’ultimo dei 20 giorni utili a disposizione della Carluccio per ritirare le sue dimissioni. Cosa che certamente farà, tanto più perché ieri sera le voci che circolavano a Palazzo di Città parlavano di un accordo raggiunto con uno, forse due, esponenti della (ex) opposizione. I nominativi erano sempre i soliti che sono sempre circolati negli ultimi tempi. Solo voci di corridoio o qualcosa di più concreto? Protagonista di quest’opera di ‘convincimento’ sarebbe il coordinatore cittadino dei Cor Italo Guadalupi che pare abbia avvicinato più di qualcuno. Per ora nulla di certo, tanto più perché dall’altra parte si dicono pronti a mettere la mano sul fuoco sulla lealtà dei 17 ‘colleghi’. “Nessuno – dicono – potrà mai fare un gesto del genere, tanto più perché sarebbe messo alla berlina da una città intera (o quasi, aggiungiamo noi, ndr). Soprattutto, poi, chi intende ancora presentarsi alle prossime amministrative non ha alcun interesse a compiere una cosa tanto scorretta. Sarebbe sconfitto in partenza”.

Il fronte dei 17 si dice, dunque, ottimista. Ma in politica, si sa, tutto può accadere. Può succedere, ad esempio, che il tradimento possa essere in qualche modo ‘ripagato’, ma anche questo sarebbe un rischio gravissimo, considerato che la magistratura, soprattutto negli ultimi mesi, ha puntato l’obiettivo sul Palazzo di Città e su tutto ciò che sta accadendo. Lo dimostrano le visite sempre più frequenti degli organi inquirenti, l’ultima delle quali risale a due giorni fa, quando agenti della Digos si sono portati negli uffici della Brindisi Multiservizi, già ‘attenzionata’ su diversi fronti. E gli ultimi accadimenti proprio sulla partecipata del Comune – dalle assunzioni, alle nomine, sino ad arrivare proprio ai tentativi ed alle modalità di salvataggio della stessa – sono nel mirino della magistratura. Per non parlare, poi, del fatto che oramai la Digos è di casa durante i Consigli comunali e non solo, come accadeva un tempo, quando, contestualmente, ci sono proteste o scioperi all’esterno di Palazzo di Città.

Nel frattempo, in attesa del prossimo Consiglio (che sarà il 6 febbraio sulla questione Multiservizi), ieri mattina alle 11,00, con auto del Comune, il sindaco (seppur dimissionario) è andato a Bari, parrebbe presso l’IPRES (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali, di cui fa parte, in qualità di consigliere di amministrazione, Luciano Loiacono, ndr), proprio per la questione BMS, cui l’Amministrazione comunale si sta rivolgendo per l’affidamento della redazione del Piano industriale della partecipata. Un fatto, questo, quanto meno paradossale considerato che il neo Amministratore della Brindisi Multiservizi, Vito Camassa – in sede di audizione ma anche nella sua presentazione del curriculum – aveva assicurato che aveva già pronto il suo, di Piano industriale.

Vito Camassa-2

Stupisce, infine, anche il comportamento del sindaco Carluccio che, in quanto dimissionario, dovrebbe svolgere solo ‘l’ordinaria amministrazione’. Ma come ordinaria amministrazione si intendono “tutti quelli atti necessari al funzionamento di un ente o un organo o un ufficio che non implicano scelte o operazioni straordinarie, che meritano una maggiore attenzione e, soprattutto, una situazione di stabilità all’interno dell’organo decisionale”. E non ci sembra che il primo cittadino si stia limitando a questo.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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