Udienza preliminare del processo a carico degli ex sindaci Consales e Carluccio. Il Comune di Brindisi si è costituito parte civile: chiesti 100mila euro di risarcimento

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BRINDISI – Si terrà oggi, giovedì 17 gennaio, alle ore 10,00, l’udienza preliminare del processo a carico dei due ex sindaci Mimmo Consales (eletto in una coalizione di centro sinistra nel 2012 e poi finito ai domiciliari il 6 febbraio 2016) ed Angela Carluccio, eletta nel 2016 in una coalizione di centro, la cui esperienza finì appena 10 mesi dopo a seguito della sfiducia da parte di 17 consiglieri comunali. Entrambi, infatti, sono stati rinviati a giudizio lo scorso 27 settembre.

La storia è quella relativa alla procedura di nomina del responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito BR/1, ovvero l’ex dirigente, oggi in pensione, Maria Rosaria Rubino.

Era il 25 maggio 2017 quando, sulle pagine di questo giornale, demmo notizia di un esposto presentato – presso la Procura della Repubblica di Brindisi – dagli allora Consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, Stefano Alparone ed Elena Giglio, in merito proprio alla procedura di nomina del responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito BR/1.

“Nell’ambito della ricognizione che stiamo portando avanti sugli atti prodotti da questa Amministrazione – affermavano i 5 stelle – esercitando la funzione tipica del Consigliere, abbiamo ritenuto opportuno segnalare quanto riscontrato e che riteniamo possa configurarsi come un atto illegittimo”.

Nello specifico, l’11 giugno 2012, l’allora sindaco Consales comunicò con nota ufficiale che “Il Sindaco, per gli incarichi dirigenziali e dei servizi che deve attribuire per legge in relazione alla propria elezione, ha cominciato ad operare in tal senso, dopo aver informato la giunta. In particolare ha conferito l’incarico ad interim per la responsabilità dell’ufficio del piano sociale di zona alla dott.ssa Maria Rosaria Rubino, funzionaria dei servizi sociali” (in foto il comunicato stampa dell’epoca, ndr).

Stessa cosa fece poi anche l’ex sindaco Angela Carluccio, quando il Coordinamento Istituzionale procedette alla nomina del Responsabile dell’Ufficio di Piano nella persona della dott.ssa Maria Rosaria Rubino.

In sintesi, pare che la nomina della dirigente Rubino fosse illegittima per l’assenza di una preventiva selezione. Il riferimento normativo è costituito dall’art. 110 del D.Lgs. n. 267/2000, il quale contempla due ipotesi di conferimento di incarichi dirigenziali: il primo comma prevede che alla copertura di posti di organico si possa provvedere tramite contratti a tempo determinato previa selezione pubblica; il secondo comma dispone, invece, che i posti dirigenziali extra dotazione organica possano essere coperti mediante assunzioni a tempo determinato, previa verifica della sussistenza dei requisiti prescritti per la qualifica da ricoprire e previa previsione, in tal senso, del Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi.

Questi i capi di imputazione: sia Consales che la Carluccio, “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in qualità di sindaco pro tempore del Comune di Brindisi, intenzionalmente procuravano a Maria Rosaria Rubino un ingiusto vantaggio patrimoniale, rappresentato dalla variazione del profilo di responsabilità, avvenuto mediante la nomina a tempo determinato a dirigente dell’Ufficio di Piano BR/1, adottata con decreto sindacale del 5 novembre 2013 e rinnovata con successivi provvedimenti sino al 31 marzo 2016 che consentiva alla stessa Rubino il mutamento della posizione economica da “D3″ a dirigente, con conseguente aumento dello stipendio (da 26.364 euro annui a 52.551,72 euro annui) in violazione degli artt. 109 co. 1 fuori dai casi di cui, al successivo co. 2 e 110 del D. Les. 267/2000 che stabilisce che i dirigenti debbano essere nominati tramite procedura ad evidenza pubblica che, nel caso di specie, non è stata effettuata. Non solo. In qualità di sindaco pro tempore dal maggio 2012 al marzo 2016, formavano la nota sindacale in cui si attestava il falso, ovvero che la dirigente Rubino, dirigente nominata a tempo determinato, era stata già indicata quale responsabile dell’Ufficio di Piano”.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nas e coordinate dal Pm Pierpaolo Montinaro.

Il Comune di Brindisi è parte offesa e si è costituito parte civile nei confronti dei due ex sindaci mediante l’avvocato Albino Quarta: chiesti 100mila euro di risarcimento.

La delibera era stata approvata, su proposta dell’assessore al ramo, Mauro Masiello,
alla vigilia dell’appuntamento dinanzi al Gup.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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