BRINDISI – La gestione dei rifiuti è uno dei problemi che quotidianamente desta maggiori preoccupazioni, soprattutto dal punto di vista ambientale. A Brindisi lo è diventato – ahinoi – anche dal punto di vista economico, atteso che abbiamo una Tari fra le più alte in Italia.

Al di là delle oggettive ed indiscusse responsabilità da parte di chi dovrebbe garantire la pulizia e di chi è preposto a controllare che il servizio venga eseguito secondo capitolato d’appalto, l’aspetto inquietante è che, talvolta, le responsabilità risiedono in parte dei cittadini, per i quali le parole ‘civiltà’ e ‘rispetto’ sono un optional.

Nella fattispecie della costa brindisina, ad esempio, non bastava l’illusione della riqualificazione in tempi brevi, ma mai effettuata. Ad oggi, se capita di passare per zona Torre Testa, lo spettacolo è a dir poco ripugnante: un cantiere a cielo aperto, dove non si potrebbe nemmeno accedere, ma tutti lo fanno, spinti dall’illusoria continuazione dei lavori iniziati più di un anno fa.

torre testa

Immondizia di ogni tipo che ammala l’ambiente, ma soprattutto rifiuti ospedalieri da tempo abbandonati e mai smaltiti come sacche di raccolta urine, piene e non, traverse monouso sporche e di origine sconosciuta e tutti i kit relativi ai cateteri. Presidi ospedalieri ipoteticamente infetti, alla mercè di inconsapevoli bambini o di famiglie in consueta gita al mare domenicale. Possibile che vigili urbani, pescatori abitueè, amanti del mare ed amministratori non vedano o non segnalino qualcosa che dovrebbe essere normale e non straordinario? Non si pensa nemmeno minimamente che questi rifiuti speciali anche svuotati nel terreno possano nel tempo infettare il mare stesso e spiagge libere, dove il brindisino medio si riversa per svago anche nelle giornate assolate d’inverno? Quali sono i passi da compiere per rimuovere questo tipo di rifiuti e non permettere più a famiglie di infermi o professionisti sanitari di fare del male soprattutto a se stessi? In una città organizzata in maniera ordinaria fioccherebbero multe più salate della salsedine, ma a Brindisi sembra più semplice la dispersione delle cattive abitudini che il buon senso.

Foto di Rina Cichello

 

Emanuele Vasta
Redazione

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