Ho  letto con attenzione, perché pubblicato su diversi blog, ciò che ha scritto un giovane laureato, ex dirigente del PD di Latiano   DOMENICO BLE  e, anche se restio a continuare ad  interessarmi ancora della “cosiddetta” politica latianese,  la sua nota mi ha dato lo spunto per alcune considerazioni. Si, caro Domenico, anche io mi vado chiedendo da tempo: “dove siamo?“  E’ opportuno però prima di dare una risposta esaminare criticamente la situazione perchè solo dopo aver fatto una attenta  analisi si può capire  “dove siamo?“  e se verosimilmente si  possono porre le basi per finalmente  come tu dici “ costruire “ qualcosa.

Domenica 22 ottobre  scorso si è svolto nel silenzio più assordante il congresso cittadino del PD  nonché  la designazione del candidato alla Segreteria Provinciale. Si, si è svolto, e tu lo sai meglio di me in qualità di dirigente uscente anche il congresso per la rielezione del segretario cittadino  con un unico candidato alla segreteria (votazione alla bulgara).  Il tutto poi si è svolto alla presenza di pochi intimi che si potevano contare sulla punta delle dita di una mano. Quando mi  sono recato per votare per il Segretario Provinciale, ne avevo diritto pur non avendo  deliberatamente rinnovato quest’anno la tessera, erano presenti al dibattito solo cinque persone di cui due in rappresentanza  di un altro Partito. Infastidito  dal fatto che si effettuavano le operazioni di voto nonostante il dibattito in corso ( per la prima volta nella storia dei congressi a Latiano e fuori), ho espresso in fretta  il mio voto ed ho abbandonato la sala abbastanza a dir poco deluso. Che il PD a Latiano fosse un partito da rifondare era abbastanza noto un anno e mezzo fà  infatti  la vecchia segreteria del PD, peraltro commissariata, lo aveva portato attorno al 5 per cento. Avevo sperato  quando un anno e mezzo fà si rinnovò la segreteria, per la quale mi spesi in qualità di Presidente dell’Assemblea mettendoci la faccia , che  le cose cambiassero invece dovetti subito accorgermi che rispetto alla vecchia segreteria erano cambiate solo le persone (più giovani di età sicuramente) ma il modo di fare politica era quello di   prima se non peggio.  Che poi proprio l’artefice del flop del PD a Latiano ora consigliere comunale di una lista civica,   in qualità di invitato prendesse la parola e si congratulasse con gli attuali dirigenti PD non mi stupisce affatto perchè all’attuale amministrazione conviene che il  PD rimanga silenzioso non  esprimendosi su nessun provvedimento amministrativo  come lo è stato in questo ultimo anno e mezzo. Le ragioni per cui non ho rinnovato la tessera attengono proprio al modo di far politica del PD di Latiano. Un Partito assente sui grandi temi, senza mai una iniziativa politica, silenzioso non solo sulle grosse scelte (peraltro sbagliate e da me evidenziate in una quindicina di articoli) fatte dalla Amministrazione ma addirittura silenzioso quando il sindaco MAIORANO dichiarò candidamente  la fine della maggioranza uscita dalle elezioni per candidamente accordarsi come se fosse una cosa normale  con alcuni consiglieri comunali  della minoranza artefici dello sconquasso del comune e puniti alle elezioni dal popolo di Latiano i quali, manco a dirlo, sono stati subito  pronti  a cambiare idee, linea e casacca. Un PARTITO il PD come quello di LATIANO ridotto ad una casta, composto di poche famiglie sempre silenzioso sui grossi temi non può essere il mio Partito e non è certamente il Partito Democratico che insieme a tanti amici della Margherita fondammo anni orsono. Ho fatto presente a RENZI che,poverino, ha altre cose più importanti a cui pensare questo mio disagio che mi ha impedito di rinnovare  la tessera. Si caro DOMENICO ecco “dove siamo” e da qui bisogna ripartire per costruire anzi per ricostruire dalle fondamenta la politica a Latiano. Io, che non miro ad occupare poltrone ma che soffro come te, sono disponibile si tratta di individuare altri amici che come noi si pongono il problema di “ dove siamo” e come “ costruire” qualcosa .

Ti saluto caramente

                                             VITTORIO MADAMA

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