Parco Bove, Oggiano (FdI): “Il ‘sedicente’ Comitato Parco Bove merita rispetto”

Massimiliano Oggiano

Ormai il Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi sta blaterando! Ha perso completamente il senso della misura e pur di non affrontare le problematiche con la responsabilità concessagli  dal corpo elettorale (seppur risicata) e con lo spirito ed il piglio giusto tenta di buttarla sempre in rissa provando ad offendere o peggio derubricare vicende che da anni hanno rappresentato e rappresentano piaghe sociali con relativa emergenza abitativa come Parco Bove, ultimo compendio abitativo fatiscente, insalubre e non degno di un paese civile. Sono decenni che le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno affrontato tale emergenza arrivando all’ultimo “miglio” con questa attuale per poter mettere la parola fine a questa indecenza. Per decenni  gli abitanti della zona hanno dovuto subire umiliazioni, raggiri, mortificazioni vivendo in alloggi senza nessuna  condizione minima di vivibilità dal punto di vista strutturale, igienico e sanitario e ora che siamo arrivati alla conclusione di un lungo percorso che ha abbracciato le amministrazioni di Antonino, Mennitti, Consales  e l’attuale (con nel mezzo  alcuni commissariamenti)  il sindaco Rossi definisce “sedicenti” coloro i quali rivendicano dei legittimi diritti prima fra tutti quello ad una abitazione dignitosa. Eppure in campagna elettorale promise soluzioni immediate e  incondizionate   agli abitanti di Parco Bove, ma in quel caso evidentemente gli stessi erano elettori e non “sedicenti elettori”, cosi come quando svolgeva il ruolo di fiera opposizione non ha mai lesinato sforzi per la vicenda di Parco Bove provando a cavalcare proteste che allora erano definite  legittime e non strumentali. Ma si sa, da quando il nostro Sindaco ha smesso i panni del consigliere di opposizione ciò che prima era lecito sostenere ora diventa una “rogna” una delle tante che deve affrontare, e se prima le soluzioni dovevano essere senza se e senza ma ora diventano condizionate. Ormai il Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi sta blaterando! Ha perso completamente il senso della misura e pur di non affrontare le problematiche con la responsabilità concessagli  dal corpo elettorale (seppur risicata) e con lo spirito ed il piglio giusto tenta di buttarla sempre in rissa provando ad offendere o peggio derubricare vicende che da anni hanno rappresentato e rappresentano piaghe sociali con relativa emergenza abitativa come Parco Bove, ultimo compendio abitativo fatiscente, insalubre e non degno di un paese civile. Sono decenni che le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno affrontato tale emergenza arrivando all’ultimo “miglio” con questa attuale per poter mettere la parola fine a questa indecenza. Per decenni  gli abitanti della zona hanno dovuto subire umiliazioni, raggiri, mortificazioni vivendo in alloggi senza nessuna  condizione minima di vivibilità dal punto di vista strutturale, igienico e sanitario e ora che siamo arrivati alla conclusione di un lungo percorso che ha abbracciato le amministrazioni di Antonino, Mennitti, Consales  e l’attuale (con nel mezzo  alcuni commissariamenti)  il sindaco Rossi definisce “sedicenti” coloro i quali rivendicano dei legittimi diritti prima fra tutti quello ad una abitazione dignitosa. Eppure in campagna elettorale promise soluzioni immediate e  incondizionate   agli abitanti di Parco Bove, ma in quel caso evidentemente gli stessi erano elettori e non “sedicenti elettori”, cosi come quando svolgeva il ruolo di fiera opposizione non ha mai lesinato sforzi per la vicenda di Parco Bove provando a cavalcare proteste che allora erano definite  legittime e non strumentali. Ma si sa, da quando il nostro Sindaco ha smesso i panni del consigliere di opposizione ciò che prima era lecito sostenere ora diventa una “rogna” una delle tante che deve affrontare, e se prima le soluzioni dovevano essere senza se e senza ma ora diventano condizionate.  Sulla assegnazione dei nuovi alloggi di via della Torretta agli ultimi abitanti di Parco Bove la soluzione definitiva passa da una autorevole interlocuzione con la Regione Puglia e per alcuni casi utilizzando il cosi detto  “decreto sicurezza Salvini”  attraverso l’art. 31 ter del decreto legge n. 113 del 4 ottobre 2018 convertito in legge n. 32 dell’1 dicembre 2018 “Disposizioni in materia di occupazione abusiva arbitraria di immobili” che prevede la costituzione di una cabina di regia tra il Comune di Brindisi, la Regione Puglia e la Prefettura per affrontare quelle situazioni  emergenziali di fragilità che non sono in grado di reperire autonomamente una sistemazione alloggiativa  alternativa. Pertanto mi permetto di suggerire al Sindaco di ricevere ed ascoltare le lagnanze legittime del “sedicente Comitato Parco Bove” evitando di nascondersi dietro impedimenti assoluti che prima non vedeva o non voleva vedere ma che ora possono essere affrontati e risolti definitivamente.

dott. Massimiliano Oggiano
capogruppo FdIvicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi

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1 COMMENTO

  1. Il consigliere comunale Oggiano continua ad esercitare le funzioni rivenienti dall’incarico ricevuto, indicando sulla stampa gli innumerevoli problemi che interessano la città ed ancor più evidenziando le anomalie di atti amministrativi o mancanza di provvedimenti ritenuti utili ed urgenti per la comunità, immaginando quella la unica sede competente a ricevere le lamentazioni politiche. Tanto non appare condivisibile e per una sola volta ritengo esprimere un commento a chiusura dell’argomento. Potrebbe sembrare che il citato consigliere, forte dell’accoglienza dei suoi lunghi articoli sulla stampa, abbia immaginato di consolidare l’arte dell’apparizione, pensando, tra l’altro, di rappresentare “the voice” dei componenti della opposizione in Consiglio comunale, ancorchè strenuo difensore del mantenimento di quel pubblico incarico pur superando a piè pari eventuali inosservanze di regolamenti e norme. Certamente conosce detto consigliere che nel quadro programmatorio (bilancio di previsione) degli interventi da parte dell’Ente, in disparte da quelli imprevedibili ed urgenti, è racchiuso l’indirizzo gestionale dell’Amministrazione e, quindi, solo con variazioni di bilancio in sede di Consiglio è possibile modificare la realizzazione di opere. Per quanto riguarda, poi, asserite illegittimità di provvedimenti vi sono gli organi preposti (Collegio dei Revisori, Corte Conti e MEF) cui ricorrere. La verità vera potrebbe essere quella dell’attaccamento allo scranno consiliare rilevabile dalla mancata impugnazione degli atti consiliari del 2 maggio e 20 giugno c.a. per illegittimità conseguente al mancato parere del Collegio dei Revisori sui provvedimenti in parola nei termini obbligatori previsti da regolamento di contabilità e Tuel. come peraltro sentenziato dal Consiglio di Stato con decisione n. 3814 del 21 giugno 2018. E’, infine, sui provvedimenti adottati nella tornata del 29 luglio, relativi ai debiti fuori bilancio bene avrebbero fatto i consiglieri di opposizione ad esprimere motivato voto non favorevole, ricorrendone i presupposti (mancato parere del Collegio dei Revisori e assenza di allegati atti che conseguono al riconoscimento dei debiti ex art. 194 Tuel: concettualmente discorso diverso sarà stato elaborato dal citato consigliere che ha ritenuto di “astenersi” sui provvedimenti al riguardo.
    Brindisi, 31/07/2019 Franco Leoci

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