Operazione “Cashpoint”: arrestata la banda che faceva esplodere i bancomat

BRINDISI – Si è finalmente conclusa l’odissea dei sportelli bancomat che venivano esplosi. In queste ore, i carabinieri di Brindisi hanno tratto in arresto la banda composta da quattro soggetti brindisini, tutti pluripregiudicati.

I Carabinieri della Compagnia di Osimo (AN) sono riusciti a scoprire, fermare e sgominare definitivamente la banda di criminali pugliesi, che dall’inizio dell’anno avevano messo a segno una serie continua di assalti a bancomat di filiali bancarie, uffici postali, casse continue di distributori di carburanti e gioiellerie nelle regioni Marche, Puglia ed Emilia Romagna.

Si tratta di quattro malavitosi pluripregiudicati brindisini, ben organizzati e agguerriti. operazione-cashpoint-5

C’è ancora il massimo riserbo da parte della Procura della Repubblica di Ancona e della Compagnia di Osimo, per la conclusione della complessa attività investigativa che sta facendo piena luce su almeno una ventina di delitti consumati dai banditi pugliesi, tra le regioni Puglia, Marche ed Emilia Romagna.

L’operazione denominata “CASHPOINT” nasce con lo scopo di arginare il fenomeno della recrudescenza dei furti in danno degli sportelli bancomat, ad opera di gruppi criminali, fenomeno che dalla fine dell’anno 2015 e fino allo scorso 25 settembre, si era esteso soprattutto nelle regioni Marche e Puglia, in danno di vari istituti di credito che insistono nella provincia di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Brindisi e Lecce.

Il minuzioso studio investigativo ha portato ad alcune analogie: i furti venivano perpetrati da un “commando” ben organizzato ed eterogeneo, i cui esponenti venivano reclutati all’occorrenza, ed agiva secondo un preciso modus operandi; i malviventi preparavano a tavolino nei minimi particolari i colpi, gli obiettivi, le vie di fuga, le caratteristiche culturali e morfologiche del territorio, il tutto poi supportato da specifici sopralluoghi e da una base operativa che veniva utilizzata come “covo”, quasi sempre risultata un’abitazione affittata in nero nel comune di Porto Sant’Elpidio (FM).

I malavitosi attaccavano l’obiettivo con la tecnica dello “sradicamento”:  in questo caso il commando era composto da più di 4-6 soggetti che si occupavano, con compiti ben assegnati, di rubare un veicolo industriale tipo escavatore che serviva per sventrare la banca e di conseguenza asportare materialmente il bancomat; rubare un autocarro utilizzato per il trasporto dell’ATM; rubare anche delle auto vicino all’obiettivo da utilizzare come ostacolo per sbarrare la strada ai carabinieri che intervenivano. Oppure c’era un secondo modus operandi, ossia quello di attaccare l’obiettivo con la tecnica dello “scoppio a mezzo deflagrazione” di una miscela di ossigeno e gas acetilene iniettata nello sportello erogatore delle banconote, utilizzando come innesco una scia di benzina e poi asportare le cassette con il denaro. In questo caso bastavano quattro soggetti del commando. In entrambi i casi, il commando si assicurava la fuga anche attraverso i “chiodi a tre punte”, poi rinvenuti nell’autovettura utilizzata per la fuga, che venivano lanciati sulla strada per bloccare ogni tipo di inseguimento dei carabinieri.

Tali delitti avevano creato un vero e proprio allarme sociale per la sicurezza pubblica, in quanto gli sportelli ATM erano ubicati sempre nella parte sottostante di condomini e civili abitazioni, causando in entrambi i casi seri danni anche alle strutture portanti.

I malviventi, per garantirsi la fuga dopo gli assalti, utilizzavano una potentissima Audi RS6 di colore nero, del valore commerciale di circa 130 mila euro, con apposte targhe clonate, che poi veniva nascosta in garage preso in affitto in nero, sempre nel comune di Porto Sant’Elpidio (FM). Il gruppo criminale agiva sempre in orario notturno, verso le ore 3:00-3:30 circa e nei giorni in cui gli istituti di credito provvedevano a ricaricare di denaro contante gli sportelli ATM.

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La svolta è avvenuta in data 24 settembre scorso, dopo l’individuazione dell’appartamento e garage ubicati in Porto Sant’Elpidio a Mare, utilizzati dalla banda come “covo” e garage per il nascondiglio dell’Audi.

Proprio in tale data la banda composta da 4 persone di origini brindisine, è giunta nelle Marche con l’intento di compiere una serie di furti di apparati bancomat in danno di istituti di credito locali, per poi rientrare in Puglia. A seguito di quest’ultima attività info-investigativa, è stata predisposta una consistente operazione di “manovra di accerchiamento”, con la collaborazione ed il coinvolgimento, nelle fasi esecutive e conclusive, del Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno.

Durante il monitoraggio serale e notturno dell’appartamento scoperto, sono stati individuati quattro soggetti provenienti dalla Provincia di Brindisi, giunti a bordo della nota Audi RS6 e che dopo poco a tutta velocità si dirigeva in direzione Nord verso Ancona lungo la S.S. n.16 “Adriatica”.

Infatti, la banda ha fatto esplodere prima un bancomat di Villa Musone di Recanati e, poi, quello di Monte Urano. In entrambi i casi, non sono riusciti ad asportare denaro, grazie all’intervento dell’Arma.

Avuta notizia dei delitti consumati, i carabinieri del Nucleo Operativo di Osimo hanno notato la banda a bordo dell’Audi RS6 rientrare nell’abitazione utilizzata come covo. Di conseguenza, i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento, sorprendendo, immobilizzando e sottoponendo a fermo tutto il commando dei pluripregiudicati pugliesi, identificati per Cosimo Iurlaro, 42enne; Omar Bianco, 27enne; Marco Santoro, 25enne; Vincenzo Schiena, 38enne. Tutti con precedenti specifici ed originari e provenienti dalla provincia di Brindisi.

La successiva perquisizione, ha consentito di rinvenire varie bombole con ossigeno e acetilene, attrezzature da scasso, mefisti, guanti, giubbetto antiproiettile, fotocopie di documenti di terze persone per nascondere le loro generalità, chiodi a tre punte per ostacolare l’inseguimento delle FF.PP. nonché, in un garage ubicato in una zona tranquilla di Porto Sant’Elpidio, l’autovettura AUDI RS6 sulla quale erano state effettuate delle blindature tipiche dei “contrabbandieri pugliesi”, come la creazione di pannelli con lastre di acciaio poste dietro agli schienali dei sedili e la parte posteriore. I successivi accertamenti hanno permesso, inoltre, di appurare che l’autovettura aveva le targhe e telaio contraffatti ma non tali da nascondere la provenienza, in quanto i militari osimani hanno accertato essere oggetto di furto in Porto San Giorgio, in data 28 giungo 2015 e trasportata a Brindisi per la blindatura dell’abitacolo con l’applicazione di lamiere in acciaio poste sugli schienali e poggiatesta dei sedili anteriori e posteriori, nonché del vano portabagagli.

I quattro pluripregiudicati pugliesi fermati e arrestati in data 25.09.2016, dopo le formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Marino del Tronto.

Nella tarda mattinata di ieri, invece, nel corso dell’udienza, il G.I.P. della Procura di Fermo, ha disposto l’obbligo arresti domiciliari.

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