Nomina Silvestre a vice-sindaco, Mollica: “Garanzia di imparzialità”

fabio mollica
Fabio Mollica

BRINDISI – Divide la nomina dell’avvocato Francesco Silvestro a vice-sindaco. Divide non per la persona in sé, perché stimato da maggioranza, opposizione e cittadini, in quanto professionista encomiabile, ma per aver accettato l’incarico anche se alle elezioni passate ha votato Riccardo Rossi, come lo stesso principe del foro ha dichiarato.

Ma non divide Fabio Mollica, tra i primi a cui il neo vice-sindaco ha chiamato per chiedergli un consiglio. Mollica è ben sicuro che con una figura di cotanta imparzialità e rispettosa della legge nell’entourage comunale possa far ‘rigare dritto’ le voci del coro.

“Credo che la nomina dell’avvocato Francesco Silvestre a vicesindaco sia un buon segnale per la città – scrive Fabio Mollica – e che dell’impegno in politica del professionista brindisino dovremmo essere tutti contenti, a prescindere dalle posizioni politiche che ognuno di noi ha. E questo per un motivo molto semplice: ritengo che il nostro orizzonte debbano essere le prossime generazioni, piuttosto che le prossime elezioni. E se, dunque, gente stimata e per bene decide finalmente di mettersi in gioco, da questo atto di coraggio potremo trarre tutti beneficio. Anche quando queste persone decidono di farlo con una maggioranza o una giunta che non sosteniamo o non condividiamo. Silvestre è persona unanimemente stimata e rispettata. Fa parte di quella cosiddetta ‘società civile’ che ha sempre operato lontano dalla politica, pur guardandola con attenzione. Sono stato, e ne sono molto lusingato, tra i pochi conoscenti e amici che l’avvocato ha contattato per chiedere un parere, prima di decidere se accettare o rifiutare la proposta di diventare vicesindaco. Avendogli detto mesi addietro che avrei sperato che qualche partito o movimento lo candidasse sindaco, non potevo che manifestargli tutto il mio compiacimento per l’offerta che gli era stata fatta, pur non condividendo mezza virgola di quanto fin qui fatto dalla maggioranza centrista che sostiene (sostiene?) il sindaco Carluccio. Qualcuno ha criticato ferocemente Silvestre per aver deciso di accettare l’incarico. E le critiche sono comprensibili: avendo sostenuto Riccardo Rossi, come egli stesso ha ammesso, risulta difficile capire per quale motivo oggi l’avvocato si schieri con i centristi. Escludendo si possa trattare di bisogno di soldi o dell’esigenza di salire sul palcoscenico, forse la spiegazione la si può ritrovare in due dati: l’età del professionista e le sue prime dichiarazioni alla stampa. Silvestre è del ’44, ha compiuto a febbraio 72 anni, ed ha manifestato (anche in campagna elettorale) la volontà di spendersi per la città. È una volontà che mi era parsa forte e non rimandabile di altri 5 o 10 anni. Tanto più che l’avvocato non si era mai schierato apertamente con un partito, dunque da questo punto di vista avrebbe anche le mani libere. Ne ‘La sera del dì di festa’ di Giacomo Leopardi c’è un passaggio che dice: ‘tutto al mondo passa, e quasi orma non lascia’. Questo è il punto: partecipare o restare insignificanti? Provarci o lasciar fare agli altri? Io ritengo che la generazione dei quarantenni e dei cinquantenni abbia ancora il potere, e il dovere, di cambiare questa città, anche perché nessuno lo farà per noi. E avendo auspicato in un precedente intervento la mobilitazione e l’impegno politico della società civile locale (che da anni a Brindisi si ferma alla saltuaria disponibilità di un notaio, agli articoli di un testardo agente turistico, alle denunce di un imprenditore rompiscatole, all’impegno di un avvocato e a pochi altri temerari soggetti), non posso che accogliere di buon grado la decisione di Silvestre. Intanto, perché sarà un elemento di rottura: il suo nome spicca (spiccherà, quando la nomina sarà ufficializzata) in un esecutivo di persone meno note o addirittura sconosciute, scelte per mere appartenenze politiche o per l’amicizia con la sindaca e i suoi sponsor. Se poi gli sarà affidata la delega all’Ambiente, ma sono pronto a scommettere che non andrà così…, Silvestre sarà garanzia di imparzialità e di rispetto della legge. Infine, l’avvocato non è tipo che si fa tirare la giacchetta da chi lo ha proposto (Luperti e il suo gruppo) e dalle forze politiche di maggioranza. Per tutti questi motivi – ha proseguito Mollica – capisco e apprezzo la presenza di un Silvestre, piuttosto che dell’ennesimo signorsì sempre pronto a genuflettersi di fronte a chi gli ha dato una poltroncina”.

Infine, un interrogativo: “Concludo con un ultimo riferimento proprio al tanto vituperato Lino Luperti, che per il suo cognome, per il suo italiano non proprio dantesco e per la scarsa cultura politica, o forse solo per invidia, in molti vorrebbero estromettere dallo scenario politico locale. Beh, a me sembra davvero paradossale che a proporre Francesco Silvestre sia stato proprio un Lino Luperti, mentre tutti gli altri scienziati della politica brindisina i Silvestre e altri personaggi come lui preferiscono tenerli lontani dal Palazzo. Chissà perché”.

Redazione

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