BRINDISI – Ormai è guerra aperta. Continuano, infatti, ad aderire alla vertenza in danno della Markas i dipendenti della stessa azienda che, per conto del Comune, si occupa del servizio di ristorazione scolastica.

Ogni giorno che passa, sono sempre più – rispetto ai 50 iniziali – a chiedere supporto all’avvocato Carmela Lomartire che sta seguendo la vicenda e che, come riferiamo in un articolo precedente (https://www.newspam.it/intervista-mensa-scolastica-lavv-lomartire-la-markas-e-stata-diffidata), ha già inviato alla ditta delle diffide, sottoscritte da ciascun lavoratore, mentre la rappresentanza sindacale ha inviato una richiesta di incontro sia alla Markas che al Comune – Ufficio Pubblica Istruzione (che è la stazione appaltante), per cercare di risolvere la questione. “Risoluzione – ci aveva detto la Lomartire – che deve passare attraverso il riconoscimento ai lavoratori di quello che hanno perso sia a livello di monte ore che a livello economico. Se la sottoscrizione di quell’accordo è nullo, il diritto deve essere ripristinato. Un danno, quello subito – conclude la Lomartire – che ha pesato su tutte le famiglie, soprattutto quelle monoreddito”.

carmela lomartire

Come si ricorderà, i lavoratori del servizio mensa, attualmente gestito dalla Markas, si sono visti abbattere il monte ore del 25 per cento. Una vicenda, questa, che era stata anche oggetto di una interrogazione presentata in Consiglio comunale dal capogruppo del Partito Democratico Antonio Elefante.

I dipendenti della Markas, dunque, hanno deciso di imprimere una svolta a questa ‘storiaccia’ e di rivolgersi ad un legale per vedere rispettati propri diritti. E oltre ai 50 iniziali, tanti altri – nonostante le pressioni che pare stiano subendo – hanno fatto vertenza per rivendicare ciò che spetta loro.

La storia ha iniziato nel 2012. La Markas è l’azienda a cui l’Amministrazione Consales affidò il servizio dopo la gestione all’Ati Ladisa Spa – Cascina srl, con tutto l’iter che portò all’aggiudicazione del contratto in via definitiva. E che è anche oggetto di un’inchiesta da parte della Guardia di Finanza.

Intanto, la prima contestazione nasce dal fatto che l’azienda non ha ancora ripristinato il numero di lavoratori della platea storica (pari a 108 unità), così come prevede il capitolato d’appalto; pur assumendo, contestualmente – stando a quanto ci viene riferito – altro personale amministrativo. Ma l’aspetto ancor più grave riguarda la riduzione dell’orario di lavoro dei lavoratori della stessa azienda che è così come segue: chi, in passato, lavorava due ore, oggi ne fa 1,45, chi aveva 15 ore settimanali adesso ne fa 13, chi ne aveva 4 lavora 3 ore e mezza, chi ne aveva 8 ne lavora 7. Un taglio che inevitabilmente si ripercuote sugli utenti finali, ovvero i bambini. Tutto questo, mentre i dipendenti fanno i salti mortali per accontentare maestre e scolari, trattenendosi ben oltre le ore effettivamente retribuite, ma senza più quel sorriso sulle labbra con cui si dovrebbe espletare un servizio destinato ai piccoli.

Persone che, solo per coscienza personale, hanno regalato, giornalmente, mezz’ora del loro tempo per poter fare tutto ciò che dovevano.

Ma adesso hanno deciso di fare guerra alla Markas. E siamo certi che la storia non finirà qui.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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