INTERVISTA – Mensa scolastica, l’avv. Lomartire: “La Markas è stata diffidata”

carmela lomartire
L'avv. Carmela Lo Martire

BRINDISI – E’ l’avvocato Carmela Lomartire il legale cui si è rivolta parte dei dipendenti della Markas (una cinquantina in tutto) per fare vertenza alla ditta che espleta il servizio di mensa scolastica per conto del Comune di Brindisi.

“Quando c’è stato l’affidamento alla Markas – dice la Lomartire – ai lavoratori fu proposto un contratto che prevedeva una riduzione delle ore. Contratto che fu firmato sotto pressione, solo per il timore di perdere il posto di lavoro. Tutti i dipendenti, infatti, firmarono con riserva, ma non nelle sedi istituzionali preposte. Ovvero, non presso l’Ispettorato del Lavoro o l’Ufficio di Conciliazione, ma presso l’Ufficio della Pubblica Istruzione, al Comune. Al momento della firma, hanno manifestato in quella sede la volontà di non aderire alla riduzione del monte ore. Anche perché, nel frattempo, si è venuta a creare una situazione di insostenibilità nel rapporto: intanto perché  i lavoratori da 108 sono passati a meno di 90, facendo fronte ad un’attività per cui sono costretti a lavorare persino di più di quanto non facessero in passato: basti pensare che oggi sono stati erogati 2400 pasti. Peraltro, ci sono state nuove assunzioni da parte della Markas e, quindi, se sono state inserite nuove figure professionali significa che non c’era bisogno di una riduzione. E comunque, bisogno o non bisogno – prosegue l’avvocato Lomartire – la riduzione dell’orario di lavoro, soprattutto in chi ha un rapporto al di sotto del minimo contrattuale, deve essere concordata nelle sedi competenti ed in maniera adeguata. In tal senso, ci sono delle sentenze univoche che prevedono un accordo scritto tra lavoratori e ditta. In questo caso, si parla di lavoratori già al di sotto minimo contrattuale che si sono visti ridurre le ore già minime. Ridurre di 15 minuti è una cosa poco seria: i lavoratori devo comunque lavorare e finire il servizio, tanto più che i destinatati finali sono i bambini”.

Quindi, come vi siete mossi?

“Noi abbiamo inviato delle diffide, sottoscritte da ciascun lavoratore, alla ditta, mentre la rappresentanza sindacale ha inviato una richiesta di incontro sia alla Markas che al Comune – Ufficio Pubblica Istruzione (che è la stazione appaltante), per cercare di risolvere la questione. Risoluzione che deve passare attraverso il riconoscimento ai lavoratori di quello che hanno perso sia a livello di monte ore che a livello economico. Se la sottoscrizione di quell’accordo è nullo, il diritto deve essere ripristinato. Un danno, quello subito – conclude la Lomartire – che ha pesato su tutte le famiglie, soprattutto quelle monoreddito”.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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