MAL DI TESTA E CAFFÈ SONO COLLEGATI? – del dr. Claudio Mustich (Biologo nutrizionista)

Il caffè è una tra le bevande più diffuse al mondo, oltre che per il gusto, per il suo effetto tonico e stimolante. Risveglia l’attenzione, allontana la stanchezza, stimola le facoltà mentali e in aggiunta, sembra proprio che riesca ad alleviare il mal di testa.
Mal di testa e caffè: cosa li lega.
Suggerire una tazzina di caffè, preferibilmente amaro, per rimediare al mal di testa è una soluzione casalinga che ultimamente, ha trovato riscontro anche a livello scientifico. La relazione tra mal di testa e caffè è dovuta alla caffeina, l’alcaloide contenuto nella bevanda, sulla sostanza reticolare, ovvero una serie di neuroni correlati al ritmo sonno-veglia e allo stato di coscienza.
La caffeina è un vasocostrittore, cioè restringe i vasi sanguigni contraendo la muscolatura vasale: quest’azione contrasta quella dell’adenosina, un neurotrasmettitore che invece tende a dilatare i vasi, condizione che favorisce l’insorgenza del mal di testa.
Mal di testa e caffè sono associati anche per altre ragioni. La caffeina agisce come coadiuvante nei comuni farmaci analgesici anti-cefalea, poiché facilita l’assorbimento del principio attivo anti-dolorifico, velocizzando lo svuotamento dello stomaco, che durante gli attacchi di mal di testa è rallentato.
Quando il mal di testa sparisce con un caffè
Pare assodata la capacità di una tazzina di caffè di scongiurare la cefalea ipnica, quel tipo di mal di testa che colpisce soprattutto le persone sopra i 50 anni durante il riposo notturno e che si presenta come un peso, un dolore mono o bilaterale della durata variabile fra 15 minuti e 6 ore dopo il risveglio. Anche in questo caso mal di testa e caffè può essere un connubio vincente: questa bevanda è la soluzione pronta ed efficace per combattere il dolore.
Quando il caffè induce il mal di testa?
In realtà sarebbe più corretto affermare non tanto che il caffè induce il mal di testa, quanto che l’assunzione di una dose eccessiva di caffeina, ovvero più di 200mg al giorno (pari a 3/4 tazzine di espresso) causa una vera “crisi di astinenza” quando si riduce.
Capita, infatti, di frequente che si consumi caffè durante i giorni lavorativi, per essere più efficienti, salvo poi ridurne drasticamente l’assunzione nel fine settimana, quando i ritmi rallentano e si dedica tempo al relax. Ecco, precisamente in questa fase al fisico viene a mancare la quantità abituale di caffeina, dando luogo a quel tipo di cefalea che, guarda caso, un caffè forte è in grado di risolvere. Ma ciò è vero solo in apparenza: infatti, così facendo, si entra in un circolo vizioso in cui, venendo meno la sostanza cui siamo assuefatti (caffeina), s’innesca il sintomo dell’astinenza (cefalea episodica), che scompare all’assunzione di caffè, con la conseguenza che, nel lungo periodo, il temporaneo mal di testa da caffè si cronicizza.
Mal di testa non solo da caffè
Come affermato in precedenza, la caffeina è responsabile sia del sollievo sia dell’induzione del mal di testa: ciò spiega come mai anche chi di norma non beve caffè, come i bambini, ma consuma tanto cioccolato o bevande con caffeina (a base di cola o Energy drink) possa manifestare gli stessi sintomi dei patiti dell’espresso, come cefalea o irrequietezza.
In conclusione, se il consumo di caffè è limitato a 2, massimo 3 tazzine al giorno, può funzionare come analgesico o coadiuvante di un altro analgesico per contrastare il mal di testa. Se l’assunzione di caffè aumenta ed è ricorrente, si rischia di provocare un mal di testa da abuso di caffè che si cronicizza nel tempo.
Quindi benvenuto al caffè, con buon senso.

Dr. Claudio Mustich

Biologo Nutrizionista del Centro Studi Sindrome Metaboliche diretto dalla Dott.ssa Occhineri presente a Latiano c/o CentroMedico Polifunzionale, a Squinzano c/o Centro Medex.

Info: 393-9746739

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