BRINDISI – Era in cantiere da venti anni ed ora è stato approvato. Parliamo del decreto legge riguardante il sostegno alle persone con disabilità grave e prive di assistenza familiare.

E’ stato presentato questo pomeriggio, in una gremita sala di Palazzo Nervegna, dalla parlamentare del Partito Democratico, Elisa Mariano, e presieduto dalla presidente dell’associazione CSV Poiesis, Centro Servizi al Volontariato per la provincia di Brindisi, Isabella Lettori. convegno-dopo-di-noi-2

Come detto, si tratta di una legge approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati, il 14 giugno scorso, con la quale il Governo (per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano, ndr) vuole tendere direttamente una mano importante a tutte le persone affette da una grave disabilità psicofisica, senza il dovuto sostegno familiare. Lo farà, stanziando alle Regioni 270 milioni di euro per i prossimi tre anni e 90 subito.

E’ con grande soddisfazione, dunque, che presenta e spiega il decreto, l’onorevole Mariano: “E’ una legge attesa da vent’anni – spiega la democratica, a latere del convegno – sia dalle persone con grave disabilità che, soprattutto, delle loro famiglie. Famiglie che vivono quotidianamente la preoccupazione dell’idea di ciò che sarà per i loro figli quando i genitori non ci saranno più. E questo è diventata anche la nostra preoccupazione, dello Stato, del Governo e del Parlamento. Abbiamo stanziato delle risorse (270 milioni euro, ndr) per approntare interventi e progetti delle Regioni che aiutino queste persone a decidere della propria vita. Al centro di questa legge – ha concluso la Mariano – c’è l’autodeterminazione di questi soggetti; ossia, al centro c’è la persona ed è una legge che prova ad evitare che, nella prospettiva, queste persone debbano finire dentro istituti e non, invece, in contesti di vita più familiari, come case-appartamento o, comunque, formule di abitazione più confacenti alle esigenze della persone”.

Soddisfatta anche la presidente della CSV Poiesis, Isabella Lettori: “C’è l’impegno della nostra associazione – ha detto la Lettori – ma dietro la proposta di alcune associazioni che si sono rese protagoniste di questa iniziativa e noi le abbiamo appoggiate, perché abbiamo molto a cuore il problema della disabilità. Perché chiamata proprio ‘Dopo Di Noi’? Perché i familiari di queste persone già devono combattere per veder tutelare i diritti dei loro ragazzi, ma ci sono loro nel frattempo; ‘Dopo Di Noi’ significa proprio nel momento in cui questi ragazzi resteranno senza il supporto della famiglia, perché i genitori magari sono morti o anziani e, quindi, impossibilitati ad assisterli degnamente. Questa legge – ha chiuso la presidente del CSV Poiesis – vuole proprio evitare che questi ragazzi vengano abbandonati in una qualche struttura. Le persone disabili devono stare in una casa o in associazioni che si possano prendere cura di loro e farli sentire, in un certo senso ‘a casa’”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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