La società sul mercato con un occhio al bilancio: ecco l’andamento finanziario delle ultime stagioni

BRINDISI – Con la lunga pausa osservata dal campionato, a tenere banco in casa Brindisi non può che essere il basket-mercato: se non dovessero subentrare intoppi dell’ultimo momento, sarà Antonio Iannuzzi il sostituto di Cady Lalanne, e con lui – assodata la partenza di Oleka – arriverebbe anche un atleta under 20 comunitario. In uscita da Capo d’Orlando ci sarebbe il play 19enne Mario Ihring, ed il suo arrivo potrebbe anche riaprire la trattativa tra Brindisi e Brescia per il trasferimento di Giuri, anche se, a tal riguardo, va precisato che al momento la distanza tra domanda ed offerta sembra incolmabile.

Le prime reazioni dei tifosi rispetto alla possibile sostituzione di Lalanne ed Oleka con Lydeka e Iannuzzi sono disparate: a chi valuta positivamente la paventata operazione, preconizzando anche la possibilità di trattenere Iannuzzi per la prossima stagione, fa da contraltare lo scetticismo di altri, che pensano che con questi cambiamenti la squadra possa uscirne indebolita tecnicamente.

L’aspetto sul quale bisognerebbe focalizzare maggiormente l’attenzione, però, è quello economico: il cospicuo buyout incassato per la cessione di Lalanne ed il risparmio sul suo ingaggio (si dice il più alto del roster) garantiscono alla società biancazzurra un tesoretto da investire per la prossima stagione, atteso che gli ingaggi di Lydeka e Iannuzzi non eroderebbero l’intera somma risparmiata.

Tutto ciò non deve assolutamente passare in secondo piano, soprattutto alla luce dei bilanci societari, dalla lettura dei quali emergono gli enormi sforzi compiuti dai tre soci di riferimento, ovvero Fernando Marino (che detiene il 39,7% delle quote), Giuseppe Marinò (il 45,4%) e l’Associazione “Brindisi vola a canestro” (il 10%), ai quali si è aggiunto Mimino Matteo (5%). Nella relazione sulla gestione societaria risalente al dicembre scorso, infatti, si fa cenno alla crisi economica che ha portato gli sponsor a tagliare i propri investimenti pubblicitari (anche se nella stagione corrente le entrate legate alle sponsorizzazioni “extra-Enel” dovrebbero essere aumentate). A tale criticità si va a sommare quella riguardante il contratto di sponsorizzazione con Enel: il colosso energetico ha infatti deciso di dimezzare il proprio impegno e già dalla stagione 2019-2020 non garantirà più alcun apporto.

A fotografare le difficoltà incontrate dalla società nel coprire interamente i costi di gestione (lo scorso anno superiori a 3 milioni di euro) con i ricavi viene in supporto l’andamento delle perdite registrate negli ultimi tre esercizi: nella stagione 2015-2016 le perdite ammontavano a 414.406 euro; nella stagione successiva si è registrata una perdita di 473.219 euro; infine, nella scorsa stagione, nonostante l’annunciata spending review, le perdite sono cresciute ulteriormente, attestandosi a 487.272 euro. Una situazione, questa, che costringe ogni anno i soci a mettere pesantemente mano al portafoglio e ad effettuare sacrifici straordinari per garantire un equilibrio finanziario, come ad esempio i versamenti in conto futuro aumento capitale (pari ad oltre 1 milione di euro) o la ricostituzione del capitale sociale, portato nello scorso marzo a 280.000 euro.

Vista in quest’ottica, ogni mossa di mercato effettuata dalla società dovrebbe essere compresa e condivisa, perché la Serie A è un patrimonio che va salvaguardato sia attraverso i risultati sul campo che attraverso il mantenimento dell’equilibrio finanziario.

Andrea Pezzuto

 

 

 

 

 

 

 

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