F. Fontana: “Una questione da non… rifiutare” – di Angelo Camassa

Bisogna sempre guardarsi intorno sia per capire dove va il mondo che ci circonda sia per avere termini di confronto per cercare di migliorare. A Taranto in alcuni quartieri si sta per ultimare la raccolta pneumatica differenziata dei rifiuti. Un sistema innovativo nato in Svezia nei lontani anni sessanta (1961) che ad oggi conta circa un migliaio di impianti nel mondo. Il concetto di funzionamento è abbastanza semplice. Vengono posizionati per strada dei piccoli bidoni forati sul fondo collegati a dei tubi sotterranei attraverso cui, i rifiuti conferiti, vengono risucchiati ad un centro di raccolta. Questo centro di raccolta li differenzia in rifiuti organici, rifiuti del vetro, della carta e della plastica, ecc. Certo sistemi del genere non è sempre possibile realizzarli soprattutto in aree urbane con particolari limiti di spazi di manovra o sottoposti a vicoli. Resta il fatto che qualcosa di innovativo o che migliori sensibilmente la problematica della raccolta e conferimento dei rifiuti deve essere individuata e messa in esercizio. Tutti noi produciamo rifiuti, o quanto meno materiali di cui dobbiamo necessariamente disfarcene poiché non possiamo più riutilizzarli tal quali nello stato in cui si trovano dopo l’uso che ne abbiamo fatto. Pertanto la questione della raccolta e del conferimento dei rifiuti da noi prodotti è questione di primaria importanza su cui le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di metter in campo le migliori soluzioni possibili che si possono adottare dato il contesto in cui devono essere applicate.
Nella nostra Francavilla invece la pubblica amministrazione, al momento, si limita ad una effimera reprimenda pubblica con minaccia di inasprimento di sanzioni da stato di polizia con il controllo di ogni singola busta dei rifiuti. Purtroppo non si impegna nel adottare alcun provvedimento teso ad individuare e a mettere in campo un sistema capace di migliorare la raccolta e il conferimento dei rifiuti da parte dei singoli cittadini. Soprattutto questa amministrazione, che di fatto è in piedi da 6 anni, non riesce a schiodare la percentuale di raccolta differenziata che è mediamente sotto al 60% ben lontano da quel 65% che è per legge regionale la quota minima da raggiungere per non incorrere nell’applicazione dell’ecotassa. Questa situazione ha un riflesso che va al di là della mera questione economica, infatti una maggiore capacità di raccolta differenziata è indicatore dell’esistenza di un buon sistema di raccolta e conferimento dei rifiuti. Tutto ciò rende meno probabile che i rifiuti, indifferenziati e indistinti, vengano abbandonati e disseminati in ogni dove dell’agro di Francavilla. Sappiamo e vediamo Tutti quanti rifiuti abbandonati ci sono. Abbandono di rifiuti che sappiamo essere fonte di inquinamento ambientale oltre che degrado visivo. Insomma qualcosa che incide sensibilmente sulla qualità della vita di ognuno di Noi.
Da tempo ho proposto di affrontare questa “emergenza” con il metodo tipico utilizzato nella gestione delle emergenze: la costituzione di una Task force.
Una cabina di regia tra componenti dell’amministrazione comunale, associazioni ambientaliste e di volontariato ambientale ed esperti nel settore. La finalità di questa task force è appunto quella di riuscire ad individuare e mettere in campo iniziative efficaci ed efficienti per la raccolta e il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Si prenda atto, una buona volta, soprattutto dopo 6 anni in cui è stato dimostrato ampiamente che un singolo assessore con delega all’ambiente è una soluzione poco o per niente efficace quanto inefficiente nell’assolvere alla funzione prevista dalla stessa delega assegnata dal Sindaco. Sindaco che pertanto può e dovrebbe prendere l’iniziativa politico amministrativa nel varare questa task force o adottare un’altra ipotesi di lavoro che ritenga più utile. Certamente non si può pensare di restare nello stato attuale delle cose in merito alla raccolta e conferimento dei rifiuti nonché della questione ambientale inerente.
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