Egregio dott. Carlo Calenda,
normalmente tra liberali, quelli veri, autentici e non di facciata, ci diamo del tu: con Lei preferisco diversamente. Forse si domanderà ‘come mai?’ Perché Lei ha avuto la sfacciataggine di prendere in giro i liberali dell’ ALDE ed in particolare ha abbindolato, ha carpito la buona fede di una schiera di galantuomini intellettuali italiani con a capo il buon avv. Giuseppe Benedetto, che aveva dimenticato che ‘il lupo cambia il pelo ma non il vizio..‘.
Dopo che Le è caduta la maschera e dopo la figuraccia gratuita fatta fare a quei liberali che Le hanno creduto, è pregato di dimettersi subito dall’ALDE, e, non si permetta di definirsi in futuro un liberale, se lo risparmi davanti ai suoi interlocutori politici, ai cittadini elettori e anche a se stesso, dimentichi questo sostantivo che non è un aggettivo, altrimenti mi vedrò costretto a far sapere agli italiani, soprattutto quelli del Lazio, che Lei è un personaggio da più volti, e spiegherò, ne sia certo, le ragioni di quanto affermo.
Chi Le scrive è un liberale dalla nascita ed attualmente, come spero saprà, ricopro la carica di Segretario Nazionale de”La Casa dei Liberali“ fondata tre anni or sono dopo essere stato sin dall’età di 18 anni iscritto al PLI, il che Le può dire tanto o niente, visto che noi liberali puri siamo a disposizione sempre soprattutto per coloro che ricercano conforto e confronto, e che desiderano condividere con noi il liberalismo di Benedetto Croce, Einaudi e tanti altri che si sono spesi per i posteri, dando lezione di vita, di Politica e di quel sentimento Liberale che è in noi, che è in ogni donna e ogni uomo autenticamente liberale. Rammenti che i Liberali non sono nè di destra nè di sinistra, soprattutto di questa destra e sinistra in Italia, sono liberali e basta e non amano confondersi nè omologarsi con altre ideologie e politiche, neppure per opportunismo o calcolo elettorale. Spero che ora intenda perché Lei e tutti noi altri siamo diversi e lo saremo sempre.
Cordialità
Angelo Caniglia