Bozzetti (M5S) scrive alla dirigenza della Federico II: “Confronto costruttivo sul futuro dell’area”

gianluca bozzetti
Gianluca Bozzetti

BRINDISI – In seguito alle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato di Enel Francesco Starace, in merito alla decisione dell’azienda di chiudere progressivamente le centrale a carbone in Italia e di avviare un programma di uscita dal carbone che dovrebbe concludersi nell’arco dei prossimi 10 – 15 anni, il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti ha inviato una lettera ai dirigenti della centrale termoelettrica Federico II di Cerano per chiedere di conoscere i contenuti degli studi sulla sostenibilità economica, i progetti di dismissione, bonifica e riconversione dell’area della Centrale, in modo da avviare un confronto costruttivo sul futuro dell’area.

“Noi riteniamo che l’abbandono dall’era del carbone debba essere immediata – si legge nella missiva – ma questo presuppone progettualità e dei piani che tutelino innanzitutto i livelli occupazionali. Non si capisce ad esempio, come mai, la Centrale di Brindisi non sia stata inserita nel progetto Futur-E promosso dell’Enel e che prevede la riconversione di ben 23 centrali elettriche Enel su tutto il territorio nazionale. Il sempre più massiccio ricorso a energia derivante da fonti rinnovabili, il conseguente crollo dell’utilizzo del carbone e le recenti inchieste giudiziarie hanno portato alla luce in maniera forte tutte le criticità, anche dal punto di vista occupazionale, di una visione ancora obsoleta e ancorata al passato della Centrale di Brindisi. Siamo convinti – prosegue Bozzetti – che i modelli di riconversione economica, già sperimentati con successo in diverse realtà, rappresentino un’ottima opportunità per assicurare il mantenimento ed il potenziamento dei livelli occupazionali, anche attraverso la ricollocazione dei lavoratori nell’ambito di attività di riqualificazione e di bonifica. Il fine della lettera inviata stamane è quello, quindi, di conoscere i contenuti degli studi sulla sostenibilità economica, i progetti di dismissione, bonifica e riconversione dell’area della Centrale che l’azienda vorrà condividere con tutta la cittadinanza e con l’auspicio di un confronto costruttivo sulle prospettive future. L’impegno per il prossimo futuro per il territorio di Brindisi può e deve essere scritto con i cittadini e per far questo la politica e il settore industriale, sono convinto che possano collaborare attivamente.”

In riferimento agli arresti degli ultimi giorni per possibili casi di corruzione nell’ambito di affidamento di alcuni appalti, questo il commento del consigliere cinquestelle:“Da tempo dicevamo che la politica avrebbe dovuto fare il suo lavoro sulla Centrale Enel Federico II di Cerano e non aspettare invece, come accaduto per l’Ilva, l’occhio attento della magistratura che ha acceso un faro anche a livello nazionale su ciò che avveniva dentro e fuori l’azienda. Purtroppo ancora una volta e nonostante i nostri continui solleciti, il Presidente Emiliano non è riuscito ad andare oltre gli slogan ed anche sulla Centrale di Cerano è dovuta intervenire la magistratura. A questo punto – conclude – aspettiamo, con fiducia negli inquirenti, che la giustizia faccia il suo corso.”

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