BRINDISI – Angela Carluccio può dormire sonni tranquilli: la sua maggioranza è salva ed, assieme ad essa, la sua poltrona “con gli spilli” da sindaco di Brindisi.

Il Consiglio comunale, convocato per discutere la mozione di sfiducia nei suoi confronti, è terminato con 17 voti a favore della maggioranza (compreso quello della stessa Carluccio, fatto alquanto anomalo, ndr) e 15 dell’opposizione, ‘orfana’ del leader di Impegno Sociale Carmelo Palazzo, assente per motivi di salute.

Ciò significa che la coalizione che regge il Governo cittadino, d’ora in avanti, vivrà perennemente sul filo di lana. Da oggi in poi, infatti, chiunque potrà indossare la maglia del ‘17imo uomo’, pronto a tirare per la giacchetta il sindaco (nel suo caso, per la gonna). La stessa Carluccio, in una intervista rilasciata alla nostra testata, ha detto ingenuamente: “Sì, rimaniamo in pochini, ma per quelli che siamo abbiamo rinnovato il nostro impegno per portare avanti il nostro progetto iniziale”.

E’ toccato a Marika Rollo dei Coerenti per Brindisi (prima firmataria della stessa mozione assieme al suo capogruppo Pasquale Luperti, fuoriusciti entrambi dalla maggioranza, ndr) illustrare le motivazioni della mozione di sfiducia che parlato di “degrado della gestione istituzioni a tutto danno dei cittadini il cui scoramento si coglie quotidianamente”.

marika rollo
Marika Rollo




Via via si sono registrati gli interventi di tutti i rappresentanti dell’opposizione. Tra i più incisivi quello di Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune – Sinistra per Brindisi, il quale ha elencato tutto ciò che l’Amministrazione Carluccio non ha fatto o ha fatto male: il Bando per le periferie, il Pug, il Piano della Costa, la stabilizzazione degli ex Lsu, i rifiuti, la Multiuservizi. Poi una frecciata sul fatto che “la città è governata da uno di Francavilla Fontana (Ferrarese) e da uno di Maglie (Fitto). E sempre di Francavilla è espressione l’intero staff di cui si è circondata. Per ora – ha detto – il ‘patto’ regge perché ci sono le politiche in ballo e conviene ad entrambe le parti, poi chissà…”. Durissimo sul notaio Errico: “Mi sono amaramente pentito di averlo proposto come candidato sindaco”.

Riccardo Rossi
Riccardo Rossi

E’ stata, poi, la volta di Nando Marino che ha parlato di una amministrazione “commissariata da affaristi della politica” ed ha rimarcato la questione dei ticket sportivi, uno di cavalli di battaglia della campagna elettorale, rimasti però lettera morta. Una stoccata, infine, alla questione relativa alla famosa missione a Rimini, sollevata proprio da newspam ed oggi oggetto di un esposto in Procura. “Sindaco, ancora non ci ha detto chi era con lei nelle stanze di quell’albergo di Riccione”. Questione cui il sindaco, fatta eccezione per una nota di smentita del capo di gabinetto, non ha mai risposto, né ha colto l’occasione del Consiglio comunale per dire, una volta per tutte, senza attendere la magistratura, come stanno realmente le cose.

Nando Marino
Nando Marino

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Alparone ha, invece, accusato la Carluccio di “vivere chiusa nel suo ufficio, di non incontrare nessuno se non il suo assessore di fiducia Vito Carella e di aspettare ordini dall’alto”.

Stefano Alparone
Stefano Alparone

Mauro D’attis (Forza Italia), invece, ha parlato di ‘”poteri forti che, ad un certo punto, al ballottaggio hanno deciso che doveva vincere la Carluccio. Per quanto riguarda me e il mio partito – ha proseguito – non potevo sostenere una coalizione che aveva al suo interno uomini che avevano amministrato con Consales”.

mauro d'attis
Mauro D’Attis

Il capogruppo del PD Antonio Elefante ha contestato alla Carluccio di aver, sino ad oggi, “risposto ai problemi della città facendo selfie e video”. Ma l’accusa più pesante è stata un’altra: “E’ gravissimo, sindaco, che lei non si sia attivata col Prefetto dopo il terribile fatto di cronaca di domenica notte quando un ragazzo brindisino è stato violentato nella stazione ferroviaria da due pakistani”.

Antonio Elefante
Antonio Elefante

Molto atteso era l’intervento di Pasquale Luperti che aveva preannunciato un discorso fuochi e fiamme. A dire il vero, però, poca roba rispetto a quello che ci si aspettava, ma qualche stoccata l’ha lanciata. Dopo aver ripercorso tutto l’iter della campagna elettorale, quando i “Cinque samurai” (una sorta di gruppo di coordinamento all’interno della coalizione) paventavano un ‘tradimento’ dei Cor rispetto all’appoggio della Carluccio nel turno di ballottaggio contro Nando Marino (In quella sede, tra i cinque samurai, sentii dire che rischiavamo di perdere perché i Cor ci avrebbero tradito nel turno di ballottaggio. Si guardava, per questo, al risultato di Tuturano. Poi mi dissero, a risultato acquisito, che avevano avuto ragione, visto che a Tuturano vinse l’avversario della Carluccio”), Luperti ha detto chiaro e tondo che “sul futuro della città di Brindisi non decide né uno di Francavilla né uno di Maglie, ma uno di Brindisi”. E’ chiaro il riferimento a Marcello Rollo. “Nei giorni successivi, però – detto Luperti – mi sono reso conto che la forza dei cinque samurai andava scemando. Le riunioni le facevamo in cinque, ma le decisioni le assumeva un solo samurai, esterno al consiglio. La mattina parlavamo in cinque, decidevamo alcune cose, ma la sera cambiava tutto. E’ accaduto anche per la formazione della Giunta. Un esempio? Noi che siamo stati sempre sostenitori della brindisinità, ci siamo ritrovati in Giunta un signore di San Vito dei Normanni che si chiama Vito Carella – detto Capello – che mi dicono esperto di discoteche. Che cosa ha aggiunto in termini di qualità all’Esecutivo della sindaca Carluccio? E che cosa c’entra la sua presenza nelle riunioni in campo ambientale, a volte anche a posto dell’assessore all’ambiente, svoltesi a Bari ed a Brindisi? E che cosa c’entra l’assessore Capello Carella nelle riunioni per definire controversie tra aziende dei rifiuti?”.

Pasquale Luperti
Pasquale Luperti


Poi la prima replica della Carluccio che non è andata a braccio (sono finiti i tempi di Mimmo Mennitti…), ma ha letto un intervento preparato anticipatamente. Intervento preparato grazie all’aiuto di tutti gli uffici a cui, nei giorni scorsi, il sindaco aveva chiesto una relazione dettagliata di quanto fatto, ordinario compreso. “Mi viene da sorridere – ha detto il sindaco – quando chi mi attacca si arrampica sulla presunta inefficienza della mia amministrazione”. Ed ha invece parlato di “cambiamenti storici che sono stati compiuti sulla macchina amministrativa da quando mi sono insediata”. Tra questi, la rotazione dei dirigenti comunali, la sostituzione del Segretario Generale del Comune, il parere negativo al rilascio dell’AIA per la centrale Enel Federico II, gli interventi per la messa in sicurezza e bonifica di Micorosa, la riduzione del ticket sportivi, il ripristino “a tempo di record” della funzionalità del PalaMelfi, il pagamento delle spettanze maturate dai dipendenti della ditta Ecologica Pugliese ed altro ancora. E non poteva certo mancare…”la Befana nei Quartieri”! (ha citato pure questa, ndr).




Un discorso che ha scatenato l’indignazione dell’opposizione: Rossi lo ha definito “da Mulino Bianco”, D’Attis “non aderente al dibattito in aula perché preconfezionato”, Marino “da brividi, scritto da qualcuno che non è nemmeno di Brindisi”, mentre Alparone lo ha giudicato “arrogante nel momento in cui afferma che l’opposizione fa ostruzionismo”. A quest’ultimo proposito, forse bisognerebbe capire chi realmente fa ostruzionismo, considerato che dopo la votazione della mozione sono stati bocciati tutti gli emendamenti (pure validi) del Movimento 5 Stelle. Di contro, però, la maggioranza ha presentato un emendamento con il quale vorrebbe aumentare le commissioni per ogni consigliere Comunale da 3 a 4, con un aumento annuo di 100 mila euro.

Nel frattempo, dal pubblico (anche oggi erano presenti due uomini della Digos nell’ultima fila) si sono levate alte le proteste. Mentre degli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno apposto un grosso striscione con la scritta “DIMETTETEVI” (poi subito fatto rimuovere dalla Polizia Municipale), un gruppo di mamme, indignate, si sono alzate dopo il discorso della Carluccio, accusandola di non avere fatto un minimo cenno ai disabili. “Vergogna! Proprio lei” – ha gridato una della signore, mentre guadagnava l’uscita.

Striscione
Striscione

A sostegno del sindaco Carluccio sono, invece, intervenuti i vari capigruppo di maggioranza: Consiglia Tau (“Direzione Italia”), Giampiero Epifani (“Noi centro con Brindisi”) e Luciano Loiacono (“Democratici e Socialisti”), con quest’ultimo che ha lanciato l’amo a due esponenti dell’opposizione tra i più moderati nei loro interventi: Christian Saponaro (“Rinasce Brindisi”) e Teodoro Pierri (“Brindisi Popolare”). D’altra parte, lo stesso sindaco ha ribadito che non intende rinunciare all’idea di allargare la sua maggioranza. Anche perché – stanti così le cose – da oggi, per lei, la vita si fa ancora, se possibile, più difficile.

 

 

 




Pamela Spinelli
Direttore responsabile

LASCIA UN COMMENTO