VIDEO – Presentato l’evento di inaugurazione di Largo Gianni D’Errico

BRINDISI – E’ stata una delegazione di 130 artisti brindisini, tra cantanti e musicisti, a proporre al Comune di Brindisi di intitolare a Gianni D’Errico – cantautore brindisino prematuramente scomparso a 27 anni nel 1975 – la piazzetta antistante l’ingresso principale del Teatro Verdi (tratto ricompreso tra la piazzetta Giustino Durano, via Santi, via Casimiro, piazzetta Sottile De Falco e via San Pietro degli Schiavoni). E dopo il parere favorevole della Terza Commissione consultiva consiliare permanente, la Giunta comunale ha approvato la nuova denominazione.

Gianni D’Errico

Domenica si terrà la cerimonia di intitolazione che prevede anche una conversazione su Gianni D’Errico e moderata dal giornalista e conduttore radiofonico Amedeo Confessore ed un concerto, presentato da Marco Greco, anche lui giornalista e conduttore radiofonico, nel corso del quale artisti rigorosamente locali interpreteranno 14 brani del repertorio dello stesso D’Errico che, come si ricorderà, nel 1969 quando arrivò in finale al concorso per voci nuove di Castrocaro con la canzone «Il fantoccio», per poi partecipare con due canzoni alla compilation «Sanremo ’70», mentre nel 1971 fu presente al Festival come autore. Quando si trasferì a Milano, conobbe ed ebbe modo di lavorare anche con Maurizio Vandelli e Paolo Siani dell’Equipe 84.

Questa mattina, nel foyer del Nuovo Teatro Verdi, è stato presentato alla stampa il programma di domenica prossima, alla presenza del sindaco Riccardo Rossi, di Domenico Saponaro (consigliere della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, nonchè tra i 130 firmatari della proposta di intitolazione della piazzetta), di Marco Greco, di Amedeo Confessore e del fratello e della sorella di Gianni D’Errico.

Nel corso dell’incontro, è stata evidenziata l’importanza di rendere omaggio ad un cantautore tanto straordinario quanto sfortunato, atteso che, nonostante la sua breve vita, ha senza dubbio lasciato un segno profondo, attraverso la sua arte,  nella discografia italiana.

«Mi piace sottolineare come la proposta sia venuta dalla comunità – ha detto il sindaco Riccardo Rossi – e non si sia trattato di una diretta attribuzione dell’Amministrazione. Dunque un percorso “dal basso” che si è compiuto consegnando la memoria di un artista a un luogo nel cuore della sua città. Un luogo che tra l’altro ha una precisa declinazione rimanendo di fronte a un’istituzione culturale come il Teatro nel quale la musica ha una delle sue più naturali collocazioni. D’Errico era un artista in forte ascesa nella scena musicale nazionale dei Settanta e oggi ne celebriamo degnamente la figura e l’arte».

«Pensiamo a D’Errico come all’interprete di una poesia – ha aggiunto Domenico Saponaro – che purtroppo si è interrotta troppo presto, come di una voce strozzata dal destino, a ridosso di un cammino che avrebbe certamente conosciuto una grande affermazione. In uno scenario, come quello degli inizi dei Settanta, dominato dal pop leggero, D’Errico si differenziava grazie alla consistenza lirica e compositiva dei suoi brani che ancora oggi gli viene riconosciuta. Un grazie lo dobbiamo ad Amerigo Verardi che ha promosso l’iniziativa tra i musicisti brindisini avviando una petizione che ha trovato sponda facile e sensibile nell’Amministrazione comunale. Centotrenta firme che hanno tradotto un sentimento e una volontà condivisi».

«Noi siamo dentro le cose della musica da sempre – ha osservato Amedeo Confessore – e non possiamo che plaudire a una iniziativa che riconcilia la comunità alla bellezza. Tutti i luoghi hanno un senso, ora largo D’Errico ne avrà uno speciale in più, come quello di onorare una figura geniale quanto sfortunata. Mi trovavo in Scozia e in un negozio di dischi tra i vinili ho trovato l’album di D’Errico: un fatto sintomatico dell’importanza e della dimensione artistica del cantautore brindisino».

«Durante il concerto – ha concluso Marco Greco – farò delle piccole interviste agli artisti che si alterneranno sul palco per sapere come si sono approcciati alla musica di D’Errico e come hanno preparato i pezzi. Sarà bello fare un parallelo per scoprire com’è cambiata la musica dai tempi del progressive dei Settanta. D’Errico è stato un pioniere capace di interpretare un fermento culturale che fatalmente si riverberava anche nella musica. Ci ha lasciato un disco che contiene tutta la sua sensibilità poetica e che a ragione è annoverato tra i cento lavori musicali più belli e interessanti dell’epoca».

L’intitolazione omaggia la memoria di un cantautore tanto straordinario quanto sfortunato. Gianni D’Errico nasce a Brindisi il 16 settembre 1948. È il 1969 quando arriva in finale al concorso per voci nuove di Castrocaro con la canzone «Il fantoccio». Quindi partecipa con due canzoni («L’Arca di Noè» «Occhi a mandorla») alla compilation «Sanremo ’70», mentre nel 1971 è al Festival come autore del brano «Il sorriso, il paradiso», interpretato da Sergio Menegale e i «Wallace Collection». Agli inizi dei Settanta incide i primi 45 giri, le radio cominciano a “passare” i suoi pezzi, nascono importanti collaborazioni (l’autore Angelo De Luca sarà sempre al suo fianco) e intanto continua a comporre per altri interpreti. Nel 1975 finisce di lavorare alle dieci tracce del suo primo (e unico) album «Antico teatro da camera», pubblicato postumo nel 1976. Prodotto da Maurizio Vandelli e stampato in tiratura limitata (ristampato nel 2003 in cd e nel 2009 in versione lp), è considerato tra i migliori di ispirazione progressiva realizzati da solisti. Il primo e l’ultimo brano hanno lo stesso titolo, «L’Etrusca»: in mezzo corre un viaggio tra cantautorato, suggestioni prog rock e tipico pop italiano dell’epoca. Gianni D’Errico morirà il 7 settembre 1975 (sulla soglia dei 27, anche lui!) sulla provinciale Ostuni-Ceglie Messapica a seguito di un investimento d’auto.

 

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