MESAGNE – Riceviamo e pubblichiamo nota del consigliere comunale del PD di Mesagne.

“Ho presentato questa mattina al Sindaco un’interrogazione sull’argomento di cui all’oggetto che, per vostra comodità, riassumo nei suoi termini essenziali, rimandando comunque, per ogni ulteriore aspetto (soprattutto i riferimenti normativi), al testo integrale che vi rimetto in copia.

Naturalmente, ognuno di voi potrà redigere il proprio pezzo, sempre che riteniate la notizia degna d’interesse, nel modo che riterrà più opportuno. Perché Mesagne non compare in quell’elenco? Come è noto, nell’estate dello scorso anno, il Comune di Mesagne, a seguito di alcune criticità inerenti lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha conferito i propri rifiuti in Emilia Romagna, presso gli impianti di termovalorizzazione di Ferrara e Granarolo (BO).

Per le quantità presunte di rifiuto indifferenziato prodotto nel territorio di Mesagne, pari a circa 850 tonnellate complessive per il periodo Luglio-Settembre 2016, veniva prevista ed impegnata a carico del bilancio comunale (cap. 1274), una spesa presunta di      € 144.980,00 iva inclusa.

La Regione Puglia, con la L. 18.10.2016 nr. 25 “[Destinazione straordinaria in favore dei comuni del tributo speciale per il deposito in discarica e in impianti di incenerimento senza recupero energetico dei rifiuti solidi (cd. ecotassa)]”, ha disposto che il 50% del gettito annuale dell’ecotassa fosse destinato a finanziare i Comuni che nel periodo 1 Luglio – 31 Dicembre 2016, per sopravvenute carenze impiantistiche, stavano sostenendo maggiori oneri per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti solidi urbani, come appunto nella fattispecie verificatosi per il Comune di Mesagne.

A tal fine, all’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti (AGER), veniva affidato il compito di accertare la spesa presunta dei maggiori costi sostenuti dai singoli Comuni per poi trasmettere entro il 30 novembre 2016 una relazione agli uffici competenti della Regione Puglia.

Era anche previsto espressamente che entro il termine del 10.12.2016, i Comuni interessati dovevano trasmettere alla Regione Puglia una proposta di utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione dalla stessa Regione, avendo cura di indicare le modalità ed i criteri di utilizzazione, nonché il relativo crono-programma.

Peraltro, nel corso della seduta del 28.10.2016, il Sindaco Molfetta, nel rendere una formale comunicazione al Consiglio comunale, testualmente dichiarava: «…Ieri siamo stati convocati a Bari, dall’agenzia regionale che sovraintende al tema dello smaltimento dei rifiuti, per alcuni aggiornamenti e per recepire alcune decisioni che l’agenzia ha assunto…. La Regione ha anche comunicato che è stato deliberato, così come promesso da Emiliano, il ristoro dei maggiori costi sostenuti dai Comuni dell’OGA, cioè della Provincia di Brindisi durante l’estate, per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti in Emilia presso Hera Ambiente… Naturalmente, siccome il ristoro non può essere prodotto in termini economici, saranno finanziati progetti specifici, finalizzati all’abbattimento della produzione dei rifiuti, cioè i Comuni quantificheranno i maggiori costi sostenuti e saranno invitati a fare dei progetti di tale importo per ottenere incentivi fattivi per abbattere la produzione dei rifiuti».

Atteso che negli elenchi allegati ai decreti nr. 49 del 26.6.2017 e quello successivo nr. 63 dell’8.8.2017 – con il quale il Commissario dell’Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti, al termine dell’istruttoria tecnica, ha ammesso a finanziamento le proposte progettuali dei Comuni pugliesi per un importo complessivo di € 8.228.638,28 – non risulta “presente” il Comune di Mesagne, ho ritenuto doveroso interrogare il Sindaco per conoscere se l’Amministrazione comunale ha presentato una propria proposta come previsto dall’art. 1 della L.R. Puglia 25/2016 e per le finalità indicate nell’ultima parte della stessa disposizione normativa, così come anche dallo stesso Molfetta comunicato nel corso della seduta consiliare del 28.10.2016 e, in caso negativo, i motivi del mancato inoltro.

Ho altresì chiesto di sapere se in caso di mancata presentazione di un proprio progetto, le somme sostenute dal Comune di Mesagne per il trasporto dei propri rifiuti in Emilia Romagna nell’estate 2016, potranno comunque essere recuperate o se, viceversa, quelle stesse somme – se dovesse effettivamente risultare che non sia stato presentato alcuna proposta entro il termine previsto – dovranno definitivamente restare a carico del bilancio comunale e, quindi, dei cittadini mesagnesi.   

In definitiva: possiamo ancora contare sul “recupero” di quelle somme o – come comunemente suol dirsi e, purtroppo, a prima vista sembra – dobbiamo metterci una croce sopra?”

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