ROMA – Dopo mesi di silenzio, ieri in Commissione Attività produttive della Camera, il Governo ha finalmente risposto all’interrogazione presentata dall’On. Nicola Ciracì circa la crisi di Tecnomessapia (in programma circa 180 licenziamenti a causa dell’estromissione dal ciclo produttivo da parte di Leonardo Spa) e del settore industriale aeronautico salentino. Ma si è trattato di una risposta del tutto insoddisfacente e per nulla rassicurante.

«Ieri pomeriggio – dichiara Ciracì – la vice ministra Teresa Bellanova si è finalmente degnata di fornire una risposta alla mia interrogazione relativa alla precaria situazione del polo aeronautico nelle province di Brindisi e Taranto, con particolare riferimento al caso Tecnomessapia. Sono sconcertato – prosegue – dall’indifferenza con la quale Bellanova ha affrontato in Commissione la problematica dei licenziamenti e delle altre imprese del settore aerospaziale salentino, poiché ha confermato che questo Governo non intende in alcun modo interferire nei piani di Leonardo ed è giunta persino a giustificare i licenziamenti come “adeguati alla contrazione delle attività”».

«La vice ministra – continua il deputato – ha riferito che il Governo intende sostenere il comparto con apposita dotazione (Piano operativo impresa a competitività 2014/2020) senza però chiedere in cambio il mantenimento delle unità lavorative. Neppure una parola – aggiunge – sul fenomeno della delocalizzazione all’estero della produzione, come se non fosse questa la causa della contrazione delle commesse interne».

«Di fronte alla connivenza tra Governo e Leonardo – conclude Ciracì – e all’assenza totale della Regione Puglia, l’unica prospettiva rimasta è quella della tensione sociale al fine di rendere questi soggetti consapevoli del fatto che una provincia come quella brindisina non può assolutamente sopportare il carico di circa mille licenziamenti nell’intero settore e che necessita, dunque, di urgenti iniziative di sostegno».

Il 12 luglio, intanto, è in programma un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo economico alla presenza del Governo, dei sindacati e dei lavoratori: «Ho forti dubbi che quel giorno saranno prospettate soluzioni concrete», chiosa amaramente Ciracì.

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