Sequestrati 150 metri di reti da pesca e 4mila euro di multa a diportisti intenti in attività di pesca professionale

Nella serata di ieri, personale militare dipendente ha intercettato due diportisti a bordo di un natante intenti in attività di pesca professionale, sebbene non fossero pescatori professionali, con rete da posta all’interno del porto di Brindisi. L’attività si pone nell’ambito del più vasto quadro degli obiettivi prefissati dal comandante della Guardia Costiera brindisi, il Capitano di Vascello Giovanni Canu, finalizzati alla lotta ed al contrasto di attività illecite in mare.

Così, all’esito di giornate di appostamento, intorno alle 19.30 di ieri, è scattata un’azione complessa di polizia giudiziaria con intervento di personale via terra e di mezzi nautici via mare e che ha portato al sequestro di 150 mt. di reti da posta (in quanto mezzi non autorizzati trattandosi di attrezzi professionali consentiti solo a unità munite di regolare licenza di pesca) ed alla sanzione di € 4.000 nei confronti del comandante dell’unità per violazione dell’a11 – C1 lett. H), I) del D.lgs. 4/2012.

 L’attività in sé, oltre ad intervenire a protezione del bene tutelato dalla norma, di fatto ha impedito che il pescato potesse essere intromesso sul mercato senza le dovute garanzie sanitarie, a differenza di quanto avviene, invece, per i prodotti della pesca provenienti dalla filiera professionale che, invece, scontano i preventivi controlli sanitari a tutela della salute pubblica.

Pertanto, l’occasione consente di porre l’accento anche sul rischio sanitario correlato all’acquisto ed al consumo di prodotti ittici provenienti dalle predette attività illecite, oltre che sull’impatto negativo che le stesse hanno sotto l’aspetto economico ponendosi sul mercato in concorrenza sleale con quanti, invece, risultano debitamente autorizzati.

LASCIA UN COMMENTO