SANTA TERESA, LUPERTI (MRS): AVEVAMO RAGIONE NOI! MARCHIONNA HA AMMESSO DI AVER SBAGLIATO. MA ADESSO CHI PAGA?

Purtroppo avevamo ragione noi nel denunciare quanto stava accadendo nella società partecipata Santa Teresa. L’ex amministratore unico (ancora in carica) Pino Marchionna se n’è letteralmente fregato dei reali interessi dei lavoratori della Santa Teresa, soprattutto di coloro che vengono volutamente da anni tenuti ai margini della società, con gravissime ripercussioni sul salario, ridotto a qualche centinaio di euro.
Il giorno dopo la sua proclamazione evidentemente doveva tenere fede a quanto già deciso e quindi ha firmato 16 lettere con avanzamento di stipendio e di livello professionale. Il tutto, nei confronti di altrettanti dipendenti, scelti non si sa come.
Noi abbiamo fatto venire alla luce questa situazione ed il Presidente della Provincia lo ha convinto a tornare sui suoi passi. Cosa che Marchionna ha fatto (pur avendo già presentato le dimissioni), congelando le lettere inviate ai dipendenti.
Il suo obiettivo – neanche tanto nascosto – era quello di lasciare la patata bollente nelle mani del futuro amministratore unico, ma Matarrelli lo ha obbligato a risolvere il problema prima di andar via: annullare definitivamente gli effetti delle sedici lettere inviate ai dipendenti oppure confermarne la validità. Marchionna ha scelto la prima strada. Il che si traduce in un tradimento nei confronti delle persone destinatarie dei provvedimenti, così come rappresenta la conferma di aver sbagliato clamorosamente pensando di poter compromettere ancora di più la situazione economica della Santa Teresa.
Ma il danno, come era facilmente immaginabile, è fatto: i sedici dipendenti si stanno già rivolgendo ad un legale per rivendicare i propri diritti (ormai acquisiti) e quindi la Santa Teresa dovrà pagare gli aumenti accordati da Marchionna. E’ evidente, a questo punto, che dovrà essere proprio la Provincia ad assumere provvedimenti adeguati nei confronti di Marchionna per il danno arrecato alla sua società partecipata.
E stupisce non poco anche il silenzio delle organizzazioni sindacali ( a partire da chi non avrebbe proprio titolo a sedersi nei tavoli di confronto in quanto riveste un ruolo politico a sostegno proprio di Marchionna) che hanno accettato passivamente il fatto che l’ex amministratore unico facesse delle promozioni senza confrontarsi con le organizzazioni dei lavoratori e soprattutto in assenza di un piano industriale. E lo “strano silenzio” lo si avverte anche adesso che quelle lettere di promozione sono state annullate.
Ovviamente, a questo punto, il timore è che Marchionna voglia guidare la città di Brindisi con la stessa superficialità con cui ha guidato la Santa Teresa, portandola sull’orlo del baratro, a danno di 88 lavoratori e delle rispettive famiglie.
Un motivo in più per avere un atteggiamento estremamente rigoroso, partendo da una analisi compiuta di ciò che è avvenuto in questi giorni di coabitazione di Marchionna tra Santa Teresa e Comune, con i relativi profili di incompatibilità di cui si dovrà tenere presente.
Lino Luperti – Movimento Regione Salento
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1 COMMENTO

  1. Non ho titolo e capacità per esprimere un giudizio sulla complessa e delicata vicenda che interessa la società partecipata in house Santa Teresa. Desidero solo significare la urgenza della soluzione della questione di cui non potrà, vista tra l’altro la specificità, farsi a meno del coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali che non possono essere rappresentate a tavoli di confronto da chi riveste pubblicamente un ruolo politico a sostegno di chi è imputabile della gravissima situazione della citata società.
    Brindisi, 24/05/23 Franco Leocii

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