QUARTA: “I BRINDISINI EMIGRANO A MESAGNE. MATARRELLI ESULTA, BRINDISI MUORE”

Gianluca Quarta

Oramai si sprecano le interviste a commercianti e cittadini brindisini che raccontano della loro decisione di trasferirsi a Mesagne. Purtroppo non sono solo suggestioni giornalistiche; i numeri suffragano questi racconti.
È comprensibile, allora, la soddisfazione del sindaco di Mesagne quando mette in luce il trend demografico positivo per la sua città registrato dal 2020 al 2022 e rivendica che la strada tracciata (ovvero le politiche messe in campo) è quella giusta.
Il sindaco di Brindisi, di converso, può rivendicare dall’inizio del suo mandato ben 3.000 abitanti in meno. Complimenti, major! Un dato che fa ancora più male se si guarda, oltre che a Mesagne, anche alla vicina Lecce, che dal 2018 ad oggi ha guadagnato mille abitanti in più.
Ovvio che non sia tutto merito o colpa di un’amministrazione o di un sindaco e che ci siano anche situazioni socio-economiche pregresse che pesino su questi dati demografici, ma avendo visto all’opera questo sindaco del no e questa grigia amministrazione, non ci sorprendiamo di certo che Brindisi si spopoli ed altre città limitrofe crescano.
È stata particolarmente felice la constatazione consegnata ieri alla platea del Rotary Club di Brindisi dal presidente dell’Autorità di sistema portuale Ugo Patroni Griffi, il quale, nel ricordare che Bari risulta la terza città d’Italia scelta come home port per le crociere, ha specificato che il merito non è di certo dell’ente portuale ma del sindaco e dell’amministrazione che hanno reso attrattiva la città.
A Brindisi dobbiamo invece accontentarci dei tristi selfie del sindaco nei desolati giardini – a fatica – manutenuti da questa amministrazione, che di questo passo saranno abitati solo dagli animali. Vuoi mettere?

Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia

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1 COMMENTO

  1. Da giovane prima e soprattutto da Brindisino concordo pienamente con questo esposto del consigliere Quarta. La politica locale è sempre impegnata sui grandi progetti, che si vedono illustrare ma poche volte realizzare o se si realizzano con dei tempi biblici. Io penso che bisognerebbe ripartire da noi come hanno fatto proprio i Mesagnesi, investendo sul proprio centro storico, abbellendolo inizialmente con poco, incentivando le proprie persone ad investire, e poi tutto verrebbe da se. Avvolte mi chiedo ma è possibile che solo io vedo la mia città stupenda, attrattiva, piena di risorse? È possibile che non decolla mai? Io ci spero
    sempre e lo farò sempre perché Brindisi merita di essere la città che tutti immaginiamo e spero che alle prossime politiche si smetta di votare l’amico
    dell’amico, ma si voti chi realmente ha un progetto di rilancio per la città, e non fatevi affascinare dai grandi progetti perché quelli ci devono essere ma devono camminare di pari passo con i progetti che si possono realizzare nell’immediato, e basta guardarci intorno si potrebbero tantissime cose!

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