Partito Repubblicano: “Si potrà essere l’amministratore più diligente della storia, ma da soli non si farà molta strada”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota del Partito Repubblicano.

Un comunicato stampa da noi inviato qualche giorno addietro ha suscitato equivoci e malintesi, dando luogo a ricostruzioni fantasiose per gli apprezzamenti che aveva ricevuto.

In cosa non siamo stati chiari?

Forse nella parte in cui abbiamo detto che riteniamo opportuno restituire alla politica il suo autentico (e necessario) ruolo di collante tra i bisogni delle persone e chi deve amministrare la cosa pubblica?

O forse nella parte in cui abbiamo affermato la convinzione che, auspichiamo un dialogo costruttivo con tutti i soggetti (politici e non solo) che intendono contribuire alla ricerca di soluzioni delle problematiche della nostra comunità?

Certamente si può essere d’accordo o dissentire con questo.

Ma costruire artificiosamente scenari stravolgendo la realtà dei fatti, è cosa ben diversa dell’essere in disaccordo.

Evidentemente è necessario essere ancora più chiari, ovvero, come dicevano alcuni “saggi”, proveremo a dirlo “a stampatello”.

A nostro avviso, nella nostra comunità, se davvero si vuole contribuire al cambiamento, è imprescindibile dialogare ed ascoltare tutti coloro che pensano e sostengono di volerlo.

Riteniamo ciò, perchè, prima ancora di essere persone appassionate, convinte di potere dare un contributo, spendendosi per la gente, esclusivamente per spirito di servizio, siamo cittadini della nostra amata città.

E lo vogliamo fare proponendo un principio base: Brindisi non emergerà mai se non saremo tutti (o la maggior parte) in grado di superare diatribe, gelosie, invidie, pre-giudizi, ambizioni personali (più o meno legittime), che caratterizzano lo scenario politico attualmente in atto e che continueranno a determinare una frammentazione sociale a discapito di tutti.

Quando la coesione e l’unità di intenti, che in altre realtà vicine alla nostra hanno determinato benessere e condizioni di vantaggio per tutti, saranno veramente la base su cui si svilupperà la sana dialettica, allora si che ci sarà speranza.

Crediamo, inoltre, che chi si propone alla gente proclamandosi come unica “guida” possibile per il cambiamento della Città, debba anche essere convintamente consapevole di essere in grado di farlo, altrimenti il tempo (prima o poi) lo giudicherà “giuda”, perchè avrà anche lui mentito alla cittadinanza.

Perché, senza giri parole, allo stato dell’arte, si potrà essere l’amministratore più diligente della storia; si potrà essere portatore di chissà quale “verità”, ma da soli non si farà molta strada ed a perderci, come sempre, sarà la gente, saremo tutti noi.

La positiva esperienza Commissariale che stiamo vivendo, è testimonianza proprio di questo, ovvero che solo una guida forte e competente, può cimentarsi con i problemi della nostra realtà e tentare di risolverli.

Ed allora.

Si vuole davvero dare un segno di discontinuità?

Si vuole davvero liberare la città dai ricatti e dagli interessi di pochi?

Si vuole davvero parlare di progetti, idee, proposte, programmi per la gente?

Noi siamo convinti che per fare tutto ciò sia necessario condividere nuove regole e per farlo è doveroso quantomeno tentare di parlarsi, con franchezza e trasparenza.

In una realtà dove l’unica forma di confronto è ormai il pettegolezzo, la dietrologia, lo sparlare gli uni degli altri, l’insulto e la calunnia, il sostenere di volere dialogare e confrontarci non significa avere siglato accordi con chi ha manifestato interesse alla nostra visione.

Una visione che aspira a promuovere soluzioni ed elaborare idee, con la convinzione che sia necessario coagulare energie e prospettive, partendo da tre presupposti: liste elettorali composte da teste pensanti e non da portatori di voti; consiglieri eletti che faranno solo i consiglieri; candidato alla carica di Sindaco che indichi prima delle elezioni gli assessori.

Chi vorrà condividere queste proposte sarà il benvenuto.

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