BRINDISI – “La situazione è diventata insostenibile. Qui si rischia l’emergenza sanitaria”.

A parlare è Danilo Reho, portavoce degli abitanti di Parco Bove, al quartiere Paradiso.

“Sono circa 15 giorni che la rete fognaria è intasata – prosegue – e non è nemmeno la prima volta che accade. Adesso, con le alte temperature, non si respira più. Abbiamo anche tentato di aprire i pozzetti, ma ci ritroviamo con scarafaggi che spuntano a frotte. Abbiamo inoltrato segnalazione sia alla Polizia Municipale che all’Amministrazione comunale affinchè vengano liberate le fognature, ma nessuno ancora interviene”.




Come mai nessuno manda l’autospurgo? Semplice: la città di Brindisi non ha più un servizio di autospurgo.

Il perché ce lo spiega Bobo Aprile, del Cobas: “Il servizio è stato sempre gestito attraverso gare d’appalto; poi si è andati avanti, per venti anni, con due operai, uno dei quali, però, è andata in pensione. Si è, quindi, proseguito con urgenza con una sola persona. Contestualmente, il Comune ha deciso di affidare il servizio alla Multiservizi che aveva anche acquistato un camion a tal fine, ma dalla partecipata hanno fatto sapere che non sono pronti ma, soprattutto, che il servizio non è previsto dallo statuto della partecipata, nonostante ci sia una legittimità con l’affidamento da parte della Amministrazione. Tra l’altro, l’operaio specializzato – che avrebbe dovuto essere utilizzato dalla BMS con un nolo a caldo o a freddo – è a casa. Attendo risposte dal dottor Angelo Roma – conclude Aprile – ma la sostanza è che siamo nella piena e totale emergenza”.

Redazione

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