Niccoli: “Ad un amico vero, Giampiero”

Giampie’,

non fa’  scherzi,  sempri  cu’  la  sciocula  stai.

Svegliati  amico   mio,  non  ci credo   che  non  potrò  telefonarti  piu’,  non ci   credo  che  non    gireremo    insieme   per    trovare  una trattoria , per trovare un posto dove  stare  insieme ridere, progettare  e invitare  amici e  nemici,o per un caffe’ filosofico.

Quante risate mi hai fatto fare,con i tuoi straordinari eccessi, con i tuoi sentiti e trasportati voli fantasiosi in ogni campo.

Eri unico amico mio,avevi la capacita’ di semplificare le cose difficili  e di incasinare le cose semplici  ,sempre pronto a dare fregandotene  di ricevere.

Hai avuto sempre  uno  sguardo attento verso il  mondo  giovanile ,hai sempre creduto che i giovani potevano dare molto.

Ti sei speso tanto per creare occasioni occupazionali, a  tanta gente hai dato la    dignità di  un posto di  lavoro ,   quando avevo  voglia di  farti  ridere  ti dicevo “Hai dato piu’ posti di lavoro della   Fiat ,ed ora  sei  rimasto  senza  macchina” tu  con il tuo  gesticolare  e il     sorrisetto mi dicevi   non fa’  nulla , l’importante  che mi vogliono bene.

Ti vogliono tantissimo bene lo vedrai ,dall’alto del cielo vicino alla tua adorata madre, a tua sorella e a tuo padre.

Riuscivi a giustificare anche chi ti tradiva , quelli che tu chiamavi “manigoldi”, avevi una parola di conforto per tutti.

Mi mancherai  tanto  amico   mio,  ti  ho  voluto  tantissimo  bene.

Anche il   natale non sara’ piu’ lo  stesso , quando dal 16 di dicembre fino al 7 di gennaio aprivamo quello che noi chiamavamo le CAPANNELLE di Roma ,un posto dove giocavamo a carte per divertimento, facevamo scherzi ,mangiavamo cioccolata tassitivamente di altri e  si beveva qualcosa sempre di altri e dove facevamo cose che ci   riportavano alla  nostra fanciulezza.

Li    vagnuni  delle Capannelle   come   li   chiamavi  tu  ,   sono distrutti  Gianluca  ,Massimiliano, Tony,  Gianluca 2 e   tutti  gli altri ,ci  mancheranno le foto  con i cappelli strani,il tuo Fez Turco,  le   tue   carte lanciate  in aria.

 Amavi  la tua famiglia   piu’   di  te   stesso.

Alcune volte  mi dicevi speriamo    che   tutto  si   sistema, “li vagnuni  stanno raggiungendo una consapevolezza nelle  loro capacita’ ed una maturita’ “  ti brillavano gli    occhi  ed  eri  orgoglioso di loro.

 Ti chiedo un ultima   cortesia, non   fare casini lassu’,  non ti fare conoscere da tutti , salutami Marcello.

Ciao Giampie”,fratello mio.

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO