Movimento+39: “Sindaco Rossi, se vuole fare il Masaniello rinunci alla fascia tricolore”

BRINDISI – Sindaco Rossi, in qualità di rappresentante della comunità locale nell’esprimere la Sua posizione prettamente personale e partitica dal sentore di campagna elettorale della sinistra per le prossime europee, non può permettersi di parlare a nome di tutta la cittadinanza.

Si ricordi egregio Sindaco che le ultime amministrative l’hanno vista vincitore perché molti cittadini hanno visto in Lei la figura della legalità e del rispetto delle leggi ancor prima di quella di un servitore di partito. In qualità di Primo Cittadino e quindi anche di Ufficiale di Governo con funzioni delegate dal Ministero dell’Interno ed in base al dettato del dlgs. 267/2000 detto TUEL (testo unico degli enti locali), deve attenersi al rispetto delle leggi nazionali e delle disposizioni ministeriali e non può prevaricare quelli che sono i Suoi poteri e le Sue competenze. Lo stesso TUEL nell’art. 142 dispone la rimozione dalla carica di Primo Cittadino da parte del Prefetto in caso di mancato rispetto della legge e di gravi violazioni.
Inoltre una carica amministrativa non ha il potere di dare per effettivi dei profili di incostituzionalità di una legge per la quale in base alla stessa Costituzione è deputata ad esprimersi la Corte Costituzionale che giudica e sentenzia sul mancato rispetto della Carta nei dettati normativi ma solo seguendo la prassi stabilita per legge che prevede all’interno di un processo che il giudice “a quo” sollevi appunto alla Consulta dubbi di costituzionalità di una norma oggetto del dibattimento.
Per cui se quella dell’apertura dei porti non dovesse rappresentare da parte Sua una pura dichiarazione di solidarietà politica ai cosiddetti sindaci dissidenti ma dovesse tramutarsi nell’atto concreto di iscrizione al registro dell’anagrafe dei residenti di tutti i clandestini presenti sul territorio brindisino o in qualsiasi altro comportamento in violazione delle nuove disposizioni contenute nel “Decreto Sicurezza”, che prevedono un iter diverso di riconoscimento di tale status e successivamente la registrazione negli elenchi ufficiali della popolazione presente sul territorio, la cittadinanza è tenuta a ricordarLe che Lei agirebbe in violazione di un precetto ministeriale e nazionale e di quelle che sono le Sue competenze in merito.
Pertanto il Movimento +39 si rifiuta categoricamente di considerare questa posizione pseudo ideologica come pura “disobbedienza civile dettata da un dovere morale” ma la giudica per quello che è realmente e cioè una grave violazione di legge, ritenendo altresì dovere morale il rispetto delle norme e dei doveri stabiliti per legge nella funzione istituzionale che si va a ricoprire.
Il Movimento +39 fa appello al Prefetto affinché vigili sull’operato del Primo Cittadino e verifichi che questo venga esercitato nel rispetto della legge.
Sindaco, se proprio vuole fare il “Masaniello” rinunci alla fascia tricolore e dia le dimissioni!
Dr.ssa Loredana Siccardi, Movimento +39
Leandro Occhilupo, Presidente Movimento +39
Simone Caputo, Vice Presidente Movimento +39
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