“Mafia Caporale”: letture al Liceo “Marzolla”

Tutto questo accade ogni giorno in Italia: Callcenter che sfruttano neolaureati, bambini cinesi che danno il cambio ai loro genitori nelle maglierie e sartorie di Prato, braccianti di colore che raccolgono per pochi euro in Capitanata casse e casse di pomodori. “Tutto questo accade ogni giorno in Italia” ed è causticamente rappresentato in uno stile asciutto in “Mafia caporale”, Fandango Libri, 2017.  Il libro inchiesta di Leonardo Palmisano, classe 1974, giornalista, scrittore ed etnografo, racconta,  in uno snodarsi ritmato dal dolore e dalle interviste, la realtà del caporalato dal nord al sud d’Italia, presentandoci le vittime giovani e meno giovani, senza distinzione di nazionalità e di sesso, del caporalato nell’industria, nell’agricoltura, nell’edilizia, nel mercato della prostituzione. Dialogheranno con  l’autore, all’interno della rassegna “Letture al Marzolla”, curata dalla professoressa Del Prete, gli alunni delle classi terze del Liceo Classico “Marzolla “ di Brindisi ed eventuali rappresentanti delle scuole medie. Tutti nell’atrio del Marzolla martedì 18 dicembre, dunque, dalle ore 15.30 alle ore 17.00, per parlare di sommerso, di malavita che lucra sulla pelle dei più deboli, per sapere, studiare, capire. Per far  scaturire  vera cittadinanza attiva, obiettivo che  il Dirigente Scolastico  prof.ssa Carmen Taurino  ed il Collegio  dei docenti del Marzolla  si prefiggono ogni giorno.

5 COMMENTI

  1. Considero però ALTAMENTE diseducativo inserire in queste iniziative chi prima si è arricchito con la mafia, e ora ripulisce i soldi con “l’antimafia”, nella fattispecie vendendo libri… “perchè della locale libreria” più grande…
    Amici degli amici? favore al impenditoria locale? No! si chiama monopolio! e questi sono segnali che vanno colti! lo scrivo qui visto che nelle sedi oppotune se ne sono fregati. Una generazione a sentie parlare di antimafia fatta a chiacchiere l’abbiamo già persa.

  2. E quando il senior mandò a questa scuola il junior forse nella convinzione di creare un migliore colletto bianco.
    I risultati… un fallimento che andava colto : )
    Ma questi credono veramente che la gente tenga l’anello al naso?
    D’accordo con chi dice che una generazione che ha sentito parlare di antimafia a chiacchiere è stata già persa, badiamo a non perderne altre!

  3. Io invece in questo clima diseducativo già CONSUMATO e recidivo, voglio aggiungere del sarcastico: “la mafia è una montagna di… soprattutto se veste marrone”:) Per il resto, chi ha trent’anni e mi sento chiamata in causa ha già letto i giornali di 17 anni fa per collegare fatti e personaggi, anche se hanno addobbato qualche vetrina a Brindisi e Lecce venendo dalla provincia.

  4. Qui il discorso più che recidivo appare stratificato.
    Fosse successo tra Mesagne e San Vito… lo sanno pure le pietre e sopratutto qualche ristoratore… che si tratta di amici che tentano maldestramente di non far ricordare chi sono certi amici.
    Ma un discorso così non può passare nella scuola: non può passare che il modello vincente sia questo.

  5. Dopo aver ringraziato un amico di Brindisi per avermi inviato questo link,
    vorrei aggiungere che anche non poco tempo fa un magistrato noto non solo in zona, ha ha dichiarato in un’intervista che la compagine malavitosa locale, mira da tempo a cambiare pelle e che “oggi talvolta entra anche in libreria”.
    Le letture al liceo… appunto, che vengano fatte bene.

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