L’immobile Enel di via Bastioni sarà venduto ad un privato?

BRINDISI – Continua a far discutere il caso dell’immobile Enel di via Bastioni San Giorgio. Dopo l’intervento del M5S, che ha chiesto chiarimenti al sindaco Angela Carluccio, le associazioni Italia Nostra e Gruppo Archeo Brindisi, invece, scrivono direttamente al primo cittadino. immobile-enel-lato-bastione-porta-mesagne

“Gentile signora sindaco – si legge nella lettera aperta delle due associazioni – le scriventi associazioni Italia Nostra e Gruppo Archeo Brindisi pongono alla Sua cortese attenzione quanto segue: l’immobile Enel sito in via Bastioni S. Giorgio, in area contigua a Porta Mesagne e alle Vasche limarie dell’Acquedotto romano, sta per essere venduto a privati (le trattative sarebbero in corso). In questo noi ravvisiamo un gravissimo danno al patrimonio monumentale della città. Dal 2007 si sono succedute ripetute richieste da parte di associazioni e cittadini (fu anche sottoscritta una petizione popolare) perché il Comune intervenisse presso la dirigenza Enel, chiedendo che l’immobile fosse ceduto gratuitamente all’amministrazione comunale, che avrebbe provveduto alla demolizione del manufatto e alla riqualificazione dell’area, realizzando magari una zona di rispetto a tutela del sito archeologico e monumentale adiacente. Tale soluzione avrebbe contribuito a valorizzare importanti vestigia della nostra storia, cui le scriventi associazioni dedicano da tempo particolare attenzione (il Gruppo Archeo ha anche donato un cartello descrittivo del sito, quale modesto contributo in tal senso) ma, soprattutto, in questo modo la società Enel avrebbe avuto un’occasione per un ‘piccolissimo risarcimento’ a fronte di cospicui danni ambientali. immobile-enel-via-bastioni-s-giorgioTutto questo non è avvenuto ed oggi dobbiamo ancora una volta avanzare questa richiesta: signora sindaco, siamo ancora in tempo, si faccia parte attiva in questo momento, intervenga autorevolmente presso la dirigenza Enel per ottenere quanto i suoi predecessori non hanno voluto o potuto chiedere: la cessione gratuita dell’immobile. La possibilità che un privato acquisti l’edificio e lo ristrutturi, per l’uso che riterrà più conveniente, è un evento che deve essere scongiurato. Non ripeta l’errore già compiuto da altri per il fabbricato in costruzione in contiguità con la Fontana Tancredi, la cui vicenda, peraltro, non è ancora conclusa, dove il Comune concedendo il permesso di costruzione ha recato grave pregiudizio al bene monumentale. Ora aspettiamo da Lei un’azione”.

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