I linguaggi trasversali dell’arte incontrano le pagine del romanzo “Le improbabili indagini dell’Ufficiale Rizzo” di Raffaele Polo. Appuntamento a San Pietro in Lama, sabato 27 ottobre ore 19 presso l’Officina delle Arti in Via Regina Margherita 38 . Dialogherà con l’autore la giornalista Antonietta Fulvio. Letture a cura dell’attrice Stefania Bove con movimento scenico di Annalisa Malinconico sulle musiche di Andreina Capone. Ingresso libero
Il libro, edito da Robin Edizioni – Biblioteca del Vascello, nella collana Giallo e nero d’Autore, raccoglie quattro indagini del valente Ufficiale Rizzo personaggio creato dallo scrittore giornalista che, spinto da un amore incondizionato verso il Salento, da sempre riesce a tessere storie affascinanti e ricche di spunti di riflessione.
Le indagini di Rizzo sono ambientate rispettivamente a Calimera, Castro, Melendugno e a Lecce, nel popoloso quartiere della 167, attorno alla chiesa di San Giovanni Battista. Dal cuore della Grecià, con un omaggio alla memoria del poeta Franco Corlianò, strada facendo i personaggi che animano le pagine del noir incrociano persone reali, come amministratori, intellettuali e operatori della comunità salentina. Reale e immaginario sono due piani contrapposti che trovano sempre un punto di incontro nella produzione letteraria di Raffaele Polo che fa dell’improbabile il punto di inizio e di arrivo di storie che evocano atmosfere salentine ed esaltano un patrimonio umano e artistico come quello del Salento che il più delle volte è sotto i nostri occhi e non ci soffermiamo abbastanza per osservarlo veramente.
Nella prefazione Dedo Di Francesco inquadra il noir e soprattutto la produzione letteraria dello scrittore: “Uno scrivere, un modo di raccontare indubbiamente fuori dal comune sentire, quello di Raffaele Polo. Non è facile trovare aggettivi per definirlo: accattivante? Evocativo? Surreale? Misteriosamente affascinante? Intrigante? Sornione? Sì, perché nel suo raccontare ha una caratteristica che molto di rado ho riscontrato nell’altrui scrivere, seppur di nomi illustri: Raffaele Polo si fa beffe delle convenzioni del tempo, dello spazio, dei luoghi comuni della mente e dello snocciolarsi della vita quotidiana. Con una scrittura fortemente evocativa, trasporta il lettore nello spazio e nel tempo; certo, lo sanno fare anche altri, ma la sua abilità è particolare: salti repentini tra presente e passato che però non recano alcun nocumento allo scorrere degli eventi. Perché per Raffaele Polo la dimensione temporale ha altre misure, e riesce a calare il lettore in una diversa visione spazio/tempo, coinvolgendolo a tal punto da rendere credibili eventi surreali”.