In Photo, lunedì in mostra le tre personali di Francesca Giugno, Simona Matarrese e Patrizia Aversa

BRINDISI – Lunedì 23 ottobre alle 17,30 presso l’ex Convento delle scuole Pie alla presenza del presidente di InPhoto Teodoro Iaia e della delegata provinciale della F.i.a.f. Carlotta Gnini, e degli autori Simona Matarrese, Francesca Giugno e Patrizia Aversa si terrà il vernissage delle mostre personali delle tre fotografe brindisine nonché socie dell’associazione fotografica InPhoto. “Con queste tre personali, come anticipato i giorni scorsi, chiudiamo al femminile una bellissima stagione di mostre e di opportunità per il nostro territorio e per i nostri soci” afferma Teodoro Iaia.

Nella prima delle tre mostre quella di Francesca Giugno vedremo come dalle foto possa svilupparsi la  curiosità, la sperimentazione ovvero la fotografia come ricerca dell’essenza
La passione di Francesca nasce nel 2012 e da allora come autodidatta accompagnata dalla curiosità e armata di infinita pazienza, ha cominciato a sperimentare nel tentativo di trovare l’essenza nei soggetti fotografici. Così nascono le gocce: cogliere l’attimo e colorare l’elemento più neutro che c’è per trasformarlo in un arcobaleno di colori semplicemente utilizzando oggetti semplici come carte colorate, cannucce, lampadine o candele. Dopo le gocce si è dedicata ad altri progetti come la tecnica del book sculture. Francesca utilizza come materia prima vecchi libri, acqua e colla, sviluppando così delle piccole sculture cartacee che, di fronte all’obiettivo, si trasformano in mille altre forme. La seconda mostra è quella della fotografa Simona Matarrese che appassionata di fotografia sin da piccola ha iniziato il suo percorso artistico frequentando il corso avanzato di fotografia tenuto da  Alessandro Cirillo. Successivamente ha partecipato alle collettive organizzate dalla stessa associazione intitolate I segni del tempo (2014) e X Donna 360 Donne che raccontano Donne (2017) oltre a varie partecipazioni a concorsi e contest fotografici. L’essenza comunicativa del tatuaggio e le radici del suo significato hanno ispirato l’autrice per gli scatti portati in mostra in cui ha cercato di comunicare al meglio i sentimenti evocati dall’immagine impressa sulla propria pelle. Comunicazione essenziale nella società delle immagini, dove le stesse passano e si esauriscono in un batter di ciglia. Il tatuaggio risulta ancora oggi l’immagine anti convenzionale ed indelebile per eccellenza. Rapporto indissolubile tra un sentimento profondo e la voglia di comunicare concetti semplici ma ben radicati rifacendosi ad una aforisma siberiano che recita “Un corpo senza tatuaggi, è un corpo che non racconta nulla”. (Nicolai Lilin). Nella terza ed ultima mostra quella di Patrizia Aversa invece si racchiude una relazione di 15 mila anni , fatta di fedeltà e amore incondizionato ovvero quella tra uomo e cane. La mostra, una piccola selezione di ritratti e backstage, vuole essere un modo per celebrare questa amicizia millenaria e per cogliere l’energia positiva di cui il cane simbolo della fedeltà, della dedizione e dell’amore, è portatore. L’approccio fotografico vuole quindi a mettere in mostra la forte relazione che si instaura tra uomo e cane. Nella società moderna, il cane è per molti la famiglia, con cui condividere momenti difficili e belli, momenti fatti di strada, lunghe passeggiate, monologhi, lacrime ma anche tanti sorrisi. Gli scatti sono stati realizzati grazie alla disponibilità di moltissimi a farsi immortalare per cogliere quel momento unico, spesso tra il serio ed il faceto.

 

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