Happy Casa e la Champions League: pro e contro – di Dario Recchia

BRINDISI_(BR)_PUGLIA ITA_05/10/2019 SPORT_BASKET_LEGABASKET_LBA Campionato Serie A Poste Mobile 2019/20_3A Giornata di andata_Sabato 05 Ottobre 2019 Ore 20:45 HAPPY CASA BRINDISI vs GERMANI BASKET BRESCIA_Palazzetto dello Sport “Palapentassuglia” in BRINDISI (BR) Nella foto #0 BANKS Adrian (NBB) Guardia Photo G. EVANGELISTA/Copyright © Giovanni Evangelista 2018. All Rights Reserved

L’Happy Casa Brindisi ha partecipato, in questa stagione, alla FIBA Basketball Champions League, la seconda competizione europea per importanza. Un impegno onorato dai giocatori brindisini sino all’ultimo possesso della gara di martedì scorso contro gli spagnoli del Saragozza che ha significato il congedo dalla manifestazione per Banks e soci. Una sfida che la società di Contrada Masseriola ha voluto affrontare sia per espressa volontà del main sponsor che per la voglia di crescere e alzare il livello della stessa società. In tanti, in questi mesi, hanno espresso pareri discordanti sulla necessità di partecipare ad una competizione europea per una squadra che, per il doppio impegno di campionato e coppa, poteva apparire corta e non attrezzata per poter competere su due fronti. Tanti altri, viceversa, hanno apprezzato la volontà di confrontarsi in questa difficile ed impegnativa sfida che ha prodotto tanti importanti risultati.
Proveremo, nel nostro piccolo, a fare una piccola analisi degli eventuali pro e contro senza giudizi e critiche ma solo analizzando alcuni fattori.
Partiamo da quanto dichiarato da coach Vitucci proprio nel post partita di martedì scorso su cosa ha dato e tolto la partecipazione alla Champions League a questa squadra ed a questa società : “ ci ha tolto – ha dichiarato il coach biancoazzurro – la regolarità del lavoro settimanale ma ci ha dato esperienza sul campo confrontandoci con club forti e competitivi che giocano a pallacanestro in maniera diversa dalla nostra. Un’esperienza comunque positiva per la squadra e per il club”. Va da sé che l’avventura europea ha dato la possibilità non soltanto di incontrare squadre molto attrezzate (senza andare lontani lo stesso Saragozza poteva disporre nel suo roster di un ex Real Madrid come Franz Vazquez che ha vinto tanto sia con il suo ex club che con la nazionale spagnola) ma di poter far maturare in un esperienza continentale tanti giocatori della “panchina” che, diversamente, avrebbero avuto difficoltà a mettersi in mostra durante il campionato. Il rovescio della medaglia è stata l’impossibilità di poter effettuare allenamenti programmati, l’essere sempre pronti con la valigia in mano per andare da una parte all’altra dell ‘Europa per giocare il match successivo etc… Kelvin Martin, per esempio, si infortunò proprio durante il match di andata di Champions League e dovette rimanere fuori per diverse settimane costringendo i propri compagni ad un super lavoro nelle partite successive. Di sicuro le due partite settimanali hanno tolto qualcosa in termini di energie fisiche e mentali ma, a sentire i protagonisti sul campo, non sempre dispiace disputare due match in settimana piuttosto che allenarsi solamente in attesa della partita della domenica successiva. Va anche detto che la partecipazione ad una coppa invoglia più facilmente un atleta nella scelta del club con il quale giocare e, a detta degli addetti ai lavori, diversi giocatori dell’attuale roster hanno preferito Brindisi ad altri lidi (anche rinunciando a più soldi) proprio perché avrebbero avuto una vetrina europea. Dal punto di vista societario è innegabile che la Champions League abbia significato uno sforzo organizzativo maggiore. Dall’esterno possiamo tranquillamente dichiarare che la sfida è stata vinta a piena voti ed anche il comunicato societario di oggi sull Euro Team Program che dato l’opportunità ad oltre 3000 atleti e dirigenti di diverse discipline sportive della provincia di partecipare alle gare interne di Champions League può essere considerato un vero successo.
Dal punto di vista dei risultati del campo il bilancio è di 5 vittorie (tutte casalinghe) su 14 gare disputate ma la New Basket Brindisi ha avuto sino a due turni dalla fine la possibilità di accedere ai play off. E’ mancato l’acuto in trasferta con le sconfitte in Grecia contro Il Paok Salonicco e quella in Spagna contro Il Saragozza che bruciano abbastanza. Ma è stata un esperienza che ha raccolto molti consensi sul piano tecnico e il Palapentassuglia con le oltre 2000 presenze in ogni match interno è risultato tra i palazzetti con la maggiore occupancy di tutta la competizione.
Dalla società fanno sapere che l’esperienza europea è stata molto gradita e, come dichiarato ad una emittente radiofonica il Presidente Marino qualche settimana fa, ci sono possibilità che l’esperienza possa ripetersi.
Da tifoso prima ancora che come appartenente al mondo della comunicazione posso dire che ho apprezzato molto il tutto se solo penso dove questa società era sino a pochissimi anni fa. E ad aver visto e goduto “live” tantissime buone e competitive formazioni di basket del vecchio continente mi ha arricchito molto sotto tanti punti di vista.
Ora il pensiero fisso è per il campionato con la sfida di Pesaro di domenica prossima. Per tutto il resto ci sarà tempo e modo per approfondire e per fare altre e più complete valutazioni.
Dario Recchia

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