Consiglio comunale tra flash mob contro la violenza di genere, tensioni in maggioranza ed importanti mozioni approvate

Un flash mob silenzioso ha dato avvio alla seduta del consiglio comunale di Brindisi con assessore e consigliere che, in un gesto bipartisan, hanno indossato scarpette rosse in segno di sensibilizzazione contro la violenza di genere.

Nessun collegamento con le recenti polemiche legate ai post sui social del consigliere di Fratelli d’Italia Cesare Mevoli che aveva attaccato la sorella di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio. Dopo il minuto di “rumore” chiesto dal sindaco Marchionna, l’opposizione ha chiesto le scuse di Mevoli per i suoi post. “Metterò per iscritto il mio pensiero – ha detto – in modo da chiedere scusa se qualcuno si è sentito offeso”. Poi ha posato con le consigliere e le assessore.

Poco dopo la spaccatura, con i sei consiglieri di Forza Italia che hanno disertato l’inizio dell’assise, in segno di protesta per la designazione di Pasquale D’Agnello come componente scelto dal Comune nel Cda della Società trasporti pubblici. Dopo la sospensione, i forzisti sono rientrati, ma le tensioni restano. Il consiglio ha poi approvato con 29 voti favorevoli ed un astenuto la mozione del consigliere leghista Ercole Saponaro, con cui si impegna il sindaco a sollevare la questione della valorizzazione del porto di Brindisi in tutte le sedi istituzionali, per ottenere un’Autorità portuale autonoma. L’ex sindaco Riccardo Rossi ha attaccato il presidente dell’Autorità di sistema Ugo Patroni Griffi, accusandolo di voler ridurre Brindisi a un porticciolo. Infine, approvata all’unanimità la mozione del consigliere di Fratelli d’Italia Roberto Quarta per intitolare all’ex sindaco Mimmo Mennitti, via del Mare, quale snodo del progetto di riqualificazione del waterfront voluto proprio dallo stesso Mennitti.

 

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