BRINDISI – Otto condanne a pene comprese tra un anno e un anno e due mesi di arresto e cinque proscioglimenti per prescrizione.

E’ quanto deciso dal giudice monocratico di Brindisi Barbara Nestore al termine del processo nato da un’inchiesta, denominata ‘Cenerentola’, su un presunto traffico di rifiuti in relazione allo smaltimento di ceneri prodotte dalla centrale Enel e dalla Edipower  – estranee ai fatti contestati – e allo smaltimento dei residui della Ex Dow Chemical che operava nel petrolchimico, da parte di ditte appaltatrici. Dalle indagini condotte dal Noe di Lecce, coordinate dal pm Antonio Negro, risultò che 300mila tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi erano state interrate in terreni e cave del Brindisino del tutto irregolarmente. Nell’ottobre del 2012 vennero sequestrati quattro impianti di smaltimento dei rifiuti, 60 mezzi tra autocarri e semirimorchi, macchine di movimentazione della terra e attrezzature varie. Sette le societa’ coinvolte, con sedi a Brindisi e, nella stessa provincia, a Francavilla Fontana e Carovigno, nonchè a Monopoli (Bari) e Faenza (Ravenna). Il giudice ha disposto la confisca dell’impianto Euroscavi e la restituzione dell’impianto Fimab.

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