BRINDISI – Brindisi Bene Comune e Sinistra per Brindisi, nella persona dei consiglieri comunali Riccardo Rossi e Giuseppe Cellie hanno presentato la mozione ‘Comune no Voucher’, contro i buoni lavoro.
“Giorno per giorno – si legge nella nota – il lavoro in Italia diviene sempre più precario, i Governi producono interventi legislativi in materia di lavoro che anziché ampliare le tutele le riducono fino ad arrivare agli ormai famigerati Voucher, i buoni lavoro, simbolo dell’assoluta precarizzazione e sfruttamento del lavoro. Ed è ancora più grave che molte amministrazioni pubbliche utilizzino i Voucher per retribuire i collaboratori esterni. Per questo abbiamo depositato una mozione, ‘Comune no Voucher’, con la quale impegnare il Comune di Brindisi in tutte le sue articolazioni, quindi anche le partecipate, a non utilizzare i Voucher. Questo strumento nato per facilitare i rapporti di lavoro occasionali delle famiglie, si pensi alla classica baby sitter, è divenuto con gli oltre 130 milioni di Voucher venduti nel 2016 uno strumento anche elusivo delle norme del lavoro. Lo studio dell’Inps presentato agli inizi di febbraio in Parlamento dimostra infatti che i maggiori utilizzatori in Italia dei Voucher sono grande aziende che ben altri contratti dovrebbero utilizzare. Nei prossimi mesi saremo chiamati a votare, attraverso il referendum promosso dalla CGIL, sull’abolizione dei Voucher, intanto con questa mozione iniziamo con un’amministrazione che si impegna a non utilizzarli”.
in questa ottica forse è bene che i consiglieri proponenti vadano a verificare i fruitori dei buoni pasto cui hanno diritto i dipendenti comunali che rispettano la normativa al riguardo (es. attestazione della presenza al lavoro nelle ore pomeridiane della giornata settimanale stabilita). Tanto solo al fine di verificare se per detto privilegio di cui usufruiscono anche tutti i dirigenti, niuno escluso, del Comune sia legittimo l’erogazione in parola, venga rispettata l’attestazione della firma del rientro pomeridiano, l’assoggettamento o meno del valore attribuito al buono ai fini previdenziali e fiscali