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SAN PIETRO VERNOTICO – Il Giudice Unico del Tribunale di Brindisi Giuseppe Biondi ha assolto, per insussistenza del fatto, il 46enne Esposito Marco dall’accusa di calunnia nei confronti del Maresciallo dei Vigili Urbani Pasquale Cattolico.

I fatti risalgono al 27 ottobre 2012 allorquando Marco Esposito, aspettando l’uscita della propria figliola da una Scuola Media di San Pietro, aveva parcheggiato momentaneamente, come altri automobilisti, la sua auto in doppia fila.

In quel momento intervenne una pattuglia di  Vigili Urbani, composta dalla Signora  Maria Rosaria Roma e dal  Maresciallo Cattolico.

Quest’ultimo prima ordinò ad Esposito, in maniera risoluta  e brusca, di spostare la  sua  autovettura intimando, inoltre, di esibire i documenti e, per ultimo, elevando preavviso di verbale di contravvenzione.

Esposito reagì con pari fermezza rifiutando sia di spostare la propria autovettura che di fornire i documenti richiesti, dal momento che era, a suo dire, ben conosciuto da Cattolico.

Il Maresciallo, secondo alcuni testimoni successivamente ascoltati dai Carabinieri di San Pietro Vernotico, non si limitò alla pronuncia delle frasi di circostanza ma, per far eseguire immediatamente  l’ordine, arrivò a prendere Esposito per la maglietta,  strattonandolo in presenza di alcuni presenti.

Alla scena assistettero il Sindaco dell’epoca Avv. Pasquale Rizzo, il Segretario provinciale della CISL Sanità Aldo Gemma ed altri genitori in attesa dell’uscita dei propri figli dal  plesso scolastico.

Uno dei testi presenti chiese l’intervento dei Carabinieri della locale stazione, i cui militari intervennero sul posto sedando gli infervorati animi e così convincendo Esposito a portarsi  nella sede dei vigili urbani per  il seguito.

Il Comando di Polizia Municipale, sulla scorta della relazione di servizio di Cattolico, inviò alla Procura della Repubblica di Brindisi una relazione che avviò un procedimento penale a carico di Esposito, indagato di  oltraggio a Pubblico ufficiale, e di Cattolico per il reato di abuso di Ufficio.

Il P.M. titolare dell’inchiesta, il Dr. Milto De Nozza,  chiuse le indagini con un decreto di archiviazione (nei confronti di ambedue), nel quale   censurò formalmente il comportamento di Cattolico che “in divisa aveva afferrato l’Esposito per il maglione, non aveva  elevato la contravvenzione e non aveva chiamato il carro attrezzi” e di Esposito  “che non si era attenuto all’ordine di spostare la macchina e tenuto un comportamento scomposto e scorretto come quello del Cattolico”.
Esposito, nell’immediatezza dei fatti e prima dell’archiviazione, aveva presentato  autonomamente una querela per abuso di potere contro il Cattolico; atto questo che si definì con ulteriore archiviazione ed  avvio di autonomo procedimento di calunnia nei confronti di Esposito.

Instauratosi il giudizio, il Cattolico si costituì parte civile, tramite l’Avv. Carlo Caniglia, mentre l’Esposito era difeso dall’Avv. Domenico Valletta.

A conclusione del dibattimento, la difesa dell’imputato ha basato la sua tesi difensiva sulla rilevanza  giuridica   del precedente  decreto di archiviazione, l’esistenza della colluttazione  dimostrata dalle dichiarazioni di alcuni testimoni presenti ai fatti  e l’assenza della formalizzazione del verbale di contravvenzione(da elevare obbligatoriamente in presenza del trasgressore), ritenuti elementi  escludenti la volontà  di  accusare innocentemente la parte civile.

Il Giudicante, Dr Giuseppe Biondi, ha definitivamente messo fine alla lunga ed annosa vicenda così  pronunciato la  sentenza di assoluzione .

 

 

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