Arrivederci, MSC Musica!

BRINDISI – Brindisi Casale, ore 18.45 e tanti residenti attendono la ripartenza della gigantesca Msc. Un vocio anche piacevole, in questo assolato pomeriggio di primo maggio 2017, capitato, manco a farlo apposta di lunedi “crocieristico”. “Spoltronati” sui delimitatori zebrati del molo piazzale sottostante il Monumento al Marinaio, tutti parlano di questo grande evento per una città da tempo ineducata al turismo, quasi cancellata dai ricordi dei nativi emigrati, troppe volte sottovalutata per quei piccoli dettagli costruttivi che non si sono mai creati. Oggi, però, l’entusiasmo più evidente è nelle parole dei bambini che definiscono “dinosauri marini” le navi e “formiche” i passeggeri. Insetti anche noi, in questo punto della città, che ci permette di ammirarne la bellezza facendo pochi passi a piedi.




Svetta sulle nostre teste la Madonna Maris Stella, come a sincerarsi che sia il migliore dei tramonti e che il crepuscolo accompagni poeticamente questo grattacielo galleggiante verso nuovi mari. Ci sentiamo come Pozzetto nella scena del film “Il ragazzo di campagna”, in cui tutti gli abitanti del paesello lombardo, negli anni’70 si riunivano allo stesso orario nello stesso posto panoramico per ammirare un banale treno che passava. “L’attesa al cinema” la definiscono alcuni residenti in provincia intervenuti appositamente armati di pop-corn.
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Nel frattempo, la motobarca fa da spola ed i vari “Caronte” dell’STP lavorano più sorridenti alla vista di facce nuove che dicono “tickets” anzichè “bigliettu” e fotografano da dentro i finestrini, un gustoso scenario che cambia a seconda della luce e del giro che fa il mitico traghetto brindisino. All’improvviso i vucumprà di etnie varie, sembra spuntino anche dalle acque vestiti da sub, sentendo aria di business; danno lezioni di vendita anche ai più esperti commercianti, inventandosi lo “sconto crociera”, sorridendo senza troppi denti, ma con simpatia: da vendere anche quella!
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Un brindisino verace, in vernacolo “sciàbbicòto”, racconta dei bagni “intra lu puèrtu” in adolescenza, facendo credere di essersi tuffato dall’alzabandiera del Monumento o di essersi appeso con le braccia ai cannoni laterali per fare le flessioni. È un intrattenitore “farfallone” come si dice da queste parti, ma una cosa vera l’ha fatta, ricordando alla moglie che le sigarette spente non si buttano in acqua e che i vigili urbani potrebbero farle una multa salatissima (per restare in tema mare). A proposito di vigili urbani, sicuramente sarebbe opportuno che si facessero vedere anche su questo molo, visto che alcuni soggetti, dopo il restyling, già lo percorrono in scooter.
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È arrivato il momento tanto atteso, sono le 19.45. I rimorchiatori e le pilotine ci sfrecciano davanti, creando un’onda anomala che insieme alla potente sirena inconfondibile, comunicano che la grande nave sta per lasciarci. Da “lassù” mollano le cime, i turisti risalgono ed il tipico bambino brindisino irrequieto inizia un coro da ultras: “PARTI NAVE! DAI NAVE! FORZA NAVE! PAPÀ, QUANDO PARTE?!?”-




Ed il padre: “Nà nà si sta mmòvi nà! Mèna compà! Amore di papài, quando fà manovra sventola il cappellino e saluta sà!”
Tutto il popolo si contagia, a gran voce i bambini invocano anche il comandante. La “nostra nave spaziale” apprezza i cori e fa rituonare la sirena, altrimenti non si chiamerebbe “Msc Musica”. Si stacca dal lungomare Regina Margherita e con poche manovre riprende la rotta per uscire.
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I crocieristi ci fotografano, i flash sembrano tante piccole stelle nello skyline, alcuni fischiano, altri sventolano qualcosa. Noi brindisini, per qualche minuto attoniti, rasentiamo la sindrome di Stendhal, è gigantesca ed i social impazzano di scatti rubati a momenti bellissimi che si spera diventino routine. Le grandi navi sono tornate e la città sta cercando di imparare un’educazione votata al nostro bene. Sulla mentalità poco smaliziata e sui modi d’accoglienza c’è tanto da lavorare, ma l’impegno non manca. D’altronde, più navi entrano e più scambi e commercio girano. A troppi infastidisce lo scalpore per l’attracco o la ripartenza di una nave da crociera; tuttavia, si spera che proprio l’euforia turistica cresca a dismisura e che la folla per le crociere non diventi mai un’abitudine, in quanto ci sono passeggeri che scelgono volutamente di fare scalo al sud perchè riconoscono che siamo più accoglienti e calorosi. Ben vengano quindi, perchè a Brindisi, di esuberanza e affabilità “ne abbiamo da vendere”!
Pensavo questo, mentre la coda illuminata di quel bellissimo mostro, spariva dietro il muro del deposito catene. Domani continueremo le nostre vite, ma se ci saremo comportati bene, più di qualche straniero racconterà al mondo della nostra Brindisi.
Emanuele Vasta
Foto Rina Cichello 




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