ADOC su desertificazione commerciale e distretto urbano del commercio

giuseppe zippo

BRINDISI – L’annunciata ennesima chiusura di un’attività nel perimetro del Centro storico ha scatenato la ridda di interventi sul problema della desertificazione commerciale. Registriamo, in particolare, interventi da parte di chi, direttamente o indirettamente, ha contribuito allo stato di degrado attuale a causa di scelte improprie e sperpero di risorse pubbliche (destinate al sostegno di attività e istanze dei consumatori). La risposta a commercianti e consumatori passa inevitabilmente da politiche attive tese a contrastare il decremento demografico del centro storico e rendere attrattiva l’area con interventi concreti (che vanno dalla sicurezza, al decoro e pulizia, alla mobilità, parcheggi e organizzazione di eventi), privilegiando nel contempo la piena fruibilità del patrimonio storico, artistico, culturale ed ambientale, nonché agevolando ogni forma di iniziativa privata. Altro capito è la messa a disposizione di locali commerciali comunali per la nascita di nuove attività. Il dibattito sembra, invece, concentrarsi sia sulla carenza di parcheggi – che viene legata all’indisponibilità del Piazzale Lenio Flacco (oggetto di un recente provvedimento di pedonalizzazione) – che sulla necessità di posizionare pontili galleggianti, cestini dei rifiuti ed il lancio di un concorso di idee quando, al contempo, sono stai spesi soldi pubblici per la redazione di documenti tecnici al momento ignoti. L’impressione è che, al momento, a galleggiare siano la politica e le associazioni di categoria. Ricorre, altresì, in qualche dichiarazione il richiamo allo strumento del Distretto urbano del commercio su cui abbiamo chiesto da diverso tempo un resoconto all’amministrazione, sia sotto la gestione Commissariale che del neo Sindaco Riccardo Rossi, senza però ottenere, ad oggi, alcun tipo di riscontro. Ciò ci costringe ad avanzare richiesta di accesso civico al titolare del potere sostitutivo.

111.690 € (Centoundicimilaseicentonovantaeuro) le risorse rese disponibili gestite dai CAT Confesercenti Puglia e Confcommercio Puglia così come si evince dalla scheda progettuale riportante la sintesi delle spese per:

  • Studi e analisi finalizzati ad un piano strategico del commercio 20.000 €
  • Assistenza per la definizione del programma di distretto e del piano attività 17860 €
  • Formazione diretta alle imprese per la diffusione delle attività del distretto 10.045€
  • Organizzazione eventi ed incontri 23,785€
  • Infrastruttrure tecnologiche all’interno del perimetro del D.U.C. per la realizzazione di data analytics hub (piattaforma tecnologica per la gestione delle informazioni) e servizi comuni 40.000 €

Come se non bastasse, alle risorse regionali vanno ad aggiungersi, il contributo richiesto di 500 € per la partecipazione alle attività del distretto che, di fatto, ha pregiudicato una più ampia condivisione con le realtà associative locali ed eventuali risorse dell’amministrazione comunale. A chi lamenta il reperimento di risorse e l’adozione di strategie per il rilancio del commercio, suggeriamo di prestare massima attenzione a quanto prodotto dal distretto prima che lo facciano altri nell’interesse dei commercianti e dei consumatori.

Il Presidente provinciale, Zippo Giuseppe

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1 COMMENTO

  1. L articolo trascura l aspetto piu importante ovvero la mancanza di SOLDI E REDDITO PER LE FAMIGLIE. Continuate a far finta di non capire o forse non avete compreso che prima di tutto la maggiorparte della popolazione vive una situazione economica molto precaria che non consente di avete risorse a sufficienza da spendere in servizi . Negozi che per diversi motivi non possono competere con i prezzi della gdo

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