56 persone arrestate nei primi 7 mesi del 2019 per il reato di evasione dai domiciliari

Del reato di evasione previsto dall’art. 385 del codice penale risponde sia colui il quale “evade” dagli “arresti domiciliari”, sia dalla “detenzione domiciliare”, che sono due istituti giuridici differenti. Entrambe sono misure finalizzate a deflazionare la popolazione carceraria consentendo di espiare la pena anche tra le mura domestiche. Gli arresti domiciliari sono una misura cautelare personale coercitiva di natura “provvisoria”, poiché l’assoggettato non è stato ancora condannato in maniera definitiva. La persona che vi è sottoposta deve rispettare determinate regole stabilite dalla legge, in primo luogo c’è il divieto all’indagato/imputato di allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora ovvero da un luogo pubblico di cura o di assistenza dove è stato collocato. Inoltre, il magistrato con riguardo alla persona sottoposta agli arresti domiciliari può disporre altre prescrizioni come ad esempio il divieto di utilizzare internet, il telefono, oppure di ricevere persone. Ci sono comunque dei casi in cui il magistrato può concedere all’arrestato domiciliare di allontanarsi dal luogo prestabilito: per essere sottoposto a visite mediche o a terapie specifiche in ospedale, seguire programmi riabilitativi per i tossicodipendenti, svolgere una mansione lavorativa.

La detenzione domiciliare consente al soggetto che però è stato condannato in maniera definitiva ad una pena detentiva, di espiarla nella propria abitazione o in un altro idoneo luogo di privata dimora o in un luogo pubblico di cura e di assistenza. Pertanto, a differenza degli arresti domiciliari, che sono una misura cautelare “provvisoria”, la detenzione domiciliare è dunque un regime di espiazione della pena a cui vanno assoggettati coloro i quali sono stati condannati in maniera “definitiva”. Gli organi deputati al controllo possono verificare di propria iniziativa in ogni momento che il soggetto rispetti le prescrizioni imposte. Nell’ambito del Comando Provinciale di Brindisi, il bilancio riguardo alla specifica attività di contrasto al reato di evasione, nei primi sette mesi del 2019, ha portato all’arresto in flagranza di 56 persone sorprese all’esterno del luogo di espiazione della misura, ovvero non presenti all’atto del controllo operato dai Carabinieri. Nel corso di tutto l’anno 2018 erano stati 72 i soggetti arrestati.

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