Xylella, Amati: “Il nuovo fronte è la Piana degli ulivi monumentali (Fasano) e io grido l’accusa nei confronti di tutti i santoni e dei loro rimedi magici”

“La Xylella avanza: il nuovo fronte è Fasano, con la Piana degli ulivi monumentali che sta rischiando la morte. Ed io grido ancora una volta – e pure più forte – l’accusa e la denuncia nei confronti di tutti i santoni passati, presenti e futuri, interessati solo a condizionare i decisori pubblici e la stampa, e a saccheggiare i fondi pubblici per improbabili rimedi miracolosi, come Scortichini e Sillec, che hanno già mostrato la corda”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, commentando gli ultimi dati della nuova campagna di monitoraggio Xylella 2018/2019 condotta dall’Arif.

“Con l’ultima campagna di monitoraggio – prosegue – sono state individuate 75 nuove piante infette di olivo nei Comuni di Fasano (1), Ostuni (33), Carovigno (39) e Ceglie Messapica (2). Ciò significa che il batterio è stato rilevato per la prima volta nel territorio di Fasano, frazione Torre Canne, e pare che non sia l’unico caso nella Piana degli ulivi monumentali. Per questa notizia c’è da gridare l’accusa e la denuncia nei confronti di tutti i santoni ancora in servizio che, arrivando pure a negare la malattia, hanno ostacolato il tempestivo contenimento del contagio e dal 2013 mi hanno regalato accuse, contumelie, velate minacce e pure sofferenze, solo perché ascoltavo la scienza e urlavo inascoltato il pericolo di questo prevedibile esito”.

“E poi – aggiunge Amati – c’è la pagina delle miracolose sperimentazioni proposte, finanziate con le tasse dei cittadini, che stanno mostrando la corda pure nelle relazioni degli stessi proponenti. Tra lo studio Sillec, che ammette risultati statisticamente non significativi, e quello Scortichini, che ad oggi non ha prodotto alcuna relazione, c’è solo lo spazio per osservare con costernazione la pretesa di contrastare robuste prove scientifiche con volubili idee politiche. Cioè, un clamoroso vantaggio offerto alla Xylella – conclude – per correre velocemente a distruggere l’olivicoltura e il paesaggio”.

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