Vitamina C e Coronavirus, chiariamo qualche dubbio – della dr.ssa Emanuela Giannuzzo

 In questo periodo, sui social, si è molto parlato del ruolo della vitamina C nel prevenire e aiutare la guarigione dal Coronavirus.  A questo proposito, c’è da fare qualche precisazione.

La vitamina C, è una vitamina che partecipa a molte reazioni metaboliche e alla biosintesi di aminoacidi, ormoni e collagene.

Grazie ai suoi forti poteri antiossidanti, la vitamina C innalza le barriere del sistema immunitario e aiuta l’organismo a prevenire il rischio di tumori, soprattutto allo stomaco , inibendo la sintesi di sostanze cancerogene. Il suo apporto, inoltre, è fondamentale per la neutralizzazione dei radicali liberi.

La vitamina C è contenuta soprattutto negli alimenti freschi: in alcuni tipi di frutta e verdura come le arance, le fragole, i mandarini, i kiwi, i limoni, gli spinaci, i broccoli, i pomodori e i peperoni. Per godere appieno dei benefici della vitamina C, questi alimenti devono essere conservati non più di 3-4 giorni e consumati crudi o comunque poco cotti.

La carenza di vitamina C, o acido ascorbico, provoca l’insorgenza dello scorbuto, una patologia che in passato era molto diffusa tra i marinai che vivevano sulle navi e non si cibavano di cibi freschi per mesi e mesi. I sintomi dello scorbuto sono una condizione di apatia, anemia e inappetenza cui fanno seguito altri segni come sanguinamento delle gengive, caduta dei denti, dolori muscolari ed emorragie sottocutanee.

 Il suo ruolo nella prevenzione del Coronavirus e nell’alleviare i sintomi, potrebbe essere dovuto al ruolo di innalzamento delle difese immunitarie. Quindi, l’uso di integratori contenenti questa sostanza( visto che anche fare la spesa, in questo periodo è difficile e quindi l’introduzione tramite alimenti che ne contengono, è più complicato), è consigliato. Ovviamente non rappresenta una arma esclusiva o miracolosa contro il virus, ma aiuta il nostro sistema immunitario . Bisogna però tenere conto anche degli effetti che un assunzione esagerata può produrre, e cioè :formazione di calcoli renali , o un’overdose di ferro dal momento che la vitamina C ne favorisce l’assorbimento.

Inoltre, l’abuso, può causare bruciori di stomaco, vomito, diarrea, gastrite ,debolezza, vertigini e vampate improvvise di calore. La cosa più importante è che può dare interazione con il warfarin, più comunemente conosciuto come coumadin.

Quindi, concludendo: va bene usare integratori di vitamina C per aumentare le difese immunitarie e contrastare l’azione dei radicali liberi, ma attenzione a:

  • non abusarne( il dosaggio di 1 grammo al giorno è più che sufficiente)
  • evitarne l’uso in pazienti che fanno terapia con coumadin.
  • evitare di vagare per le farmacie alla ricerca dell’integratore ( più siamo a casa e più limitiamo il contagio), preferiamo piuttosto le farmacie con distributori automatici esterni ( ovviamente disinfettandoci le mani prima e dopo aver usato la tastiera).

 

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

 

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