BRINDISI – Nella serata di ieri è andato in scena, al Teatro Verdi di Brindisi, l’atteso show di Virginia Raffaele dal titolo ‘Performance’, diretto da Giampiero Solari, lo stesso che ha confezionato la regia degli spettacoli di Michelle Hunziker, Beppe Fiorello e Rosario Fiorello, approdati a Brindisi negli scorsi anni. Ciò, a testimoniare la centralità assunta dal politeama brindisino, oramai consolidatosi da anni nel circuito dei teatri che contano.

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E la Raffaele non ha disatteso le aspettative di un pubblico che ha gremito la struttura (si è registrato il sold out) e che non ha lesinato applausi alla showgirl romana, davvero a proprio agio nelle vesti di imitatrice, o, per usare un termine a lei caro, di “installatrice umana”. Quelle proposte dalla Raffaele, difatti, non sono catalogabili come mere imitazioni, in quanto l’attrice, da straordinaria ‘caratterista’, riesce a cogliere l’anima, l’essenza dei personaggi, e li reinterpreta con una cura maniacale per i dettagli che si evince, oltre che dai testi e dalla mimica, anche dallo straordinario lavoro di trucco e parrucco.

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La serata ha vissuto tanti momenti esilaranti, che sono coincisi con le imitazioni dei suoi personaggi ‘cult’ sdoganati a Sanremo, quali Ornella Vanoni, Belen Rodriguez e Carla Fracci, ed ha raggiunto l’acme della comicità con il fantasioso personaggio di Giorgiamaura, una salentina che ha finalmente coronato il suo sogno di partecipare al Talent ‘Amici’. Il personaggio (ispirato alla cantante Emma) ha stregato il pubblico con le sue frasi improbabili, condite da una accentuata cadenza leccese, con richiami alle ‘pittule’ ed a slogan come ‘ntra lu core e ntra la capu’.

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Il filo conduttore delle sue ‘installazioni’ può essere individuato nella vanità, nella frivolezza dei suoi personaggi, che offrono uno spaccato della società contemporanea, intenta ad inseguire l’effimero ed a rifuggire da ciò che nella vita assume reale valore. Virginia Raffaele lancia un monito ad andare oltre a tutto questo, e rende esplicito il suo messaggio proprio attraverso i due personaggi da lei inventati, ovvero la poetessa trans Paula Gilberto Do Mar, ingabbiata negli stupidi pregiudizi della nostra società, la quale non riesce a scrutare oltre le apparenze, e Giorgiamaura, affetta da una crisi esistenziale (che è quella che accomuna le nuove generazioni), intenta com’è ad inseguire modelli che spersonalizzano l’individuo.

Così, ‘Performance’ assume i contorni di un varietà, che si colora di sfumature più grevi, grazie allo spessore dell’attrice romana, la cui preparazione è davvero formidabile. La Raffaele, infatti, sa muoversi con eccezionale plasticità (forte del Diploma conseguito all’Accademia di danza), ha dimestichezza con il canto, mette in risalto tutta la sua bravura da attrice, e soprattutto intrattiene senza soluzione di continuità, grazie alla straordinaria palestra di vita rappresentata dalla sua infanzia, allorquando intratteneva i fruitori del Luna Park fondato dai suoi nonni.

 Insomma, la sensazione è di aver assistito dal vivo alla performance di una predestinata ad entrare nel firmamento delle grandi star.

Andrea Pezzuto
Redazione

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