Il Comune di Brindisi ha stilato la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari. Il sindaco Rossi, in conferenza stampa, ha tuonato: è finita l’epoca in cui le case erano una prebenda a fronte di un ritorno elettorale.
“E’ finita l’epoca in cui, a Brindisi, l’alloggio popolare era considerato una sorta di prebenda a fronte di un ritorno elettorale. Da oggi in poi, nelle case ci entrerà solo chi ne avrà diritto”. E’ stato chiaro il segnale lanciato in conferenza stampa dal sindaco Riccardo Rossi e dagli assessori alla Legalità Mauro Masiello ed al Patrimonio e Casa Cristiano D’Errico. Il Comune, dopo un lavoro immane, tra fascicoli scomparsi e personale carente, ha stilato la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari: in attesa ci sono 416 famiglie – 60 le istanze rigettate – dopo il bando pubblicato nel 2016. Intanto, si lavora per ultimare il censimento dei circa 2mila alloggi di proprietà dell’Amministrazione e di Arca Nord, per stabilire chi sono gli assegnatari e accertare se siano stati versati i canoni di locazione. Negli ultimi mesi, ben 30 sono le case fatte sgomberare. L’elenco degli immobili, quindi, è in costante aggiornamento.
Pamela Spinelli (Dal Tg Norba)
è giusto prendere atto del proclama del Sig. Sindaco con il quale ha dichiarato che dopo un faticoso lavoro è stata stilata la graduatoria comunale per l’assegnazione della case popolari e che conseguentemente è finita “l’epoca in cui detti alloggi erano considerati una prebenda a fronte di un ritorno elettorale”. E’ probabile che chiedano agli affituatari anche le spese condominiali e acqua, luce e fogna, ma di certo penso che non saranno addebitati altri oneri da poichè l’amministrazione ha oggi e dopo circa due anni presentato lo stato di dissesto. In disparte dalla personale convinzione, quale conoscitore del sillabario degli enti locali, questa amministrazione avrebbe dovuto più che potuto avviare una “discussione allargata”, magari approfondendo il tema della platea degli evasori fiscali addivenendo ad una diversa stima di recupero e contestuale prospettiva del gettito impositivo delle componenti del sommerso economico ancor prima di arrivare all’adozione del suddetto piano di dissesto approvato dal Consiglio nella tornata del 9 c.m.- La Giunta Rossi immagina di aver superato al momento la fase critica ed anzicchè avviare le dovute azioni di contenimento di talune spese alcune (dirigenziali) di recentissimo impegno o di ravvedimento di alcune importanti poste contabili fra i residui attivi e passivi o di recupero di alcuni crediti certi ed esigibili e spera di ottenere dalla Corte dei Conti al prosieguo del cammino.
Brindisi 18/01/2020 Franco Leoci
Grazie, erano decenni che si attendeva un risultato simile.