BRINDISI – I Carabinieri di Brindisi Centro hanno già fatto luce su quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, in città.
Dalle 17:30 alle 18:04 di ieri si sono consumate due rapine, anzi, due tentativi di rapina, ai danni della nota gioielleria Fischetti, sita in Corso Garibaldi, e l’altra presso la tabaccheria di via Tevere, al rione Perrino di Brindisi. Nella prima, sono intervenuti gli agenti della Questura, mentre nella seconda, il Nucleo Operativo dell’Arma. Andiamo con ordine.
Attorno alle 17:30, tre malviventi col volto coperto hanno fatto irruzione all’interno della storica gioielleria brindisina, al fine di fare man bassa. Una rapina vanificata, perché il proprietario dell’esercizio commerciale ha reagito al tentativo di furto, mettendo in fuga i rapinatori. Questi, in tutta risposta, hanno raggiunto con un colpo di fucile (una doppietta) un fruitore del posto, ferendolo lievemente al polpaccio, per poi dileguarsi tra le vie cittadine a bordo di una Fiat Croma di colore scuro.
Rimasti, così, ‘a bocca asciutta’, hanno ben pensato di tentare ugualmente il colpo dopo qualche minuto, al fine di rimpinguarsi le tasche. Infatti, alle 18:04, i tre individui hanno preso di mira la tabaccheria del Perrino, sempre armati del medesimo fucile con cui hanno sparato al cliente di Fischetti. Ma, anche questa volta, qualcosa non va come previsto.
Dopo aver fatto irruzione in loco, minacciato il proprietario con l’arma da fuoco e prelevato il bottino (ancora in fase di quantificazione), sono usciti per tentare la fuga. Però, ad attenderli c’erano tre militari della Benemerita, allertati dalla centrale operativa ed alla ricerca della Fiat Croma, intanto intercettata. Così, uno dei malviventi ha puntato il fucile in direzione dei Carabinieri ed uno di loro, dopo aver intimato l’alt, ha esploso un colpo di pistola, ferendo leggermente alla tempia il rapinatore (ancora col bottino in mano), per poi arrestarlo. Il fucile del malvivente, nel frattempo lanciato nell’auto, è risultato essere con matricola abrasa. Parallelamente, un secondo uomo era riuscito a scappare, ma è stato ad ogni modo raggiunto da un altro militare. Solo il rapinatore che era a bordo dell’auto è riuscito a far perdere le sue tracce.
Attorno alle 19:15, l’auto, provento di furto lo scorso 21 gennaio in quel di Mesagne, usata per le due tentate rapine è stata rinvenuta totalmente bruciata verso l’uscita per San Vito Scalo, con all’interno il fucile.
I due uomini, brindisini, arrestati dai Carabinieri corrispondono al nome di Antonio Mangiulli di 27 anni (incensurato e ferito dal militare) ed Emilio Valenti di 25 anni. Il primo residente alla Commenda, il secondo a Sant’Elia. Valenti è già noto alle forze dell’ordine, in quanto aveva rapinato una gioielleria già nel 2014, a Siena.
I reati che si configurano per i due soggetti sono quelli di tentata rapina a mano armata, resistenza pubblico ufficiale e porto di arma clandestina. Ora sono in corso le indagini per intercettare l’ultimo componente della banda
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Tommaso Lamarina Redazione |