VIDEO – Liceo «Simone-Durano» di Brindisi: l’alternanza scuola-lavoro sulla fotografia di scena

BRINDISI – Le voci di alcuni protagonisti del progetto di alternanza scuola-lavoro sulla fotografia di scena che vede impegnate le terze classi del liceo artistico-musicale «Simone-Durano» di Brindisi. Un percorso lungo oltre un mese e mezzo, tra lezioni in classe e stage formativi nel teatro, gestito dai docenti e dai tutor della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, che sta per concludersi con l’inaugurazione di una mostra, dal titolo «Make Art», che presenterà gli scatti realizzati dai ragazzi a due spettacoli della stagione brindisina. Appuntamento mercoledì 22 marzo, alle ore 17, nel foyer del Teatro Verdi di Brindisi.

Una mostra che testimonia i lavori di un progetto. Protagonisti i ragazzi del liceo artistico-musicale «Simone-Durano» di Brindisi, al centro del progetto di alternanza scuola-lavoro con tema la fotografia di scena. La mostra, dal titolo «Make Art», sarà aperta al pubblico mercoledì 22 marzo alle ore 17 nel foyer del Teatro Verdi.

Un’esperienza formativa entusiasmante che ha coinvolto trenta ragazzi delle classi 3ª A e 3ª B, un programma durato un mese e mezzo e scandito da incontri, lezioni, approfondimenti e pratica nel teatro, fino al momento finale della mostra, un itinerario espositivo con gli scatti realizzati dai ragazzi a due spettacoli inseriti nel cartellone del Verdi: «Amleto» (8 febbraio), secondo la messinscena di Daniele Pecci con Maddalena Crippa, e «Il Padre» (16 febbraio), pièce intensissima interpretata da Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere.

Secondo il “modello duale”, i ragazzi hanno alternato le attività in aula all’esperienza sul campo, fotocamera in pugno e obiettivo puntato sugli interpreti in scena. Tuttavia, il lavoro non si è limitato alle particolari tecniche di scatto in teatro, i ragazzi hanno costruito l’evento-mostra partecipando a tutte le fasi organizzative, dall’ufficio stampa alla promozione, dalla scelta dei temi grafici alla costruzione del messaggio pubblicitario, dalla distribuzione delle locandine al concreto allestimento della mostra. La fotografia di scena ha dunque rappresentato l’oggetto cardine di un impegno più complesso, al quale i ragazzi, seguiti dai docenti, dai tutor della Fondazione e dal fotografo Mimmo Summa, hanno dedicato il loro tempo scolastico.

Il progetto permette ai ragazzi di mettere a frutto le loro conoscenze e soprattutto alla prova del pubblico i loro lavori. Hanno studiato e imparato, ascoltato e scattato, proposto e valutato insieme, scelto le foto e il materiale di stampa, disegnato la mappa della mostra e fatto esercizi di accoglienza del pubblico: insomma, tutto ciò che proietta la scuola nel vivo di una iniziativa pubblica, dall’ideazione alla organizzazione. Il periodo formativo si avvicina al suo momento conclusivo, quello che testerà il cammino svolto, le competenze acquisite e le sfide del nuovo sistema di formazione alternato.

Il progetto di alternanza ha allargato il campo dalla fotografia di scena, tema da cui si è partiti, a tutto il processo creativo e organizzativo della mostra. Ciò in linea con l’idea innovativa, che tratteggia questa modalità didattica divenuta obbligatoria con la legge sulla «Buona Scuola», di trasferire competenze trasversali – in gergo “soft skills” – che sono sempre molto richieste in qualsiasi ambito lavorativo. I gruppi di lavoro hanno integrato un percorso attorno al tema della fotografia, e mercoledì prossimo saranno all’opera nel foyer del Verdi per compiere l’ultimo atto, forse il più importante, di questo appassionante esperimento di scuola aperta.




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