BRINDISI – Chapeau. Una Brindisi da applausi lascia tutti senza parole e riapre seriamente il discorso play-off, dopo la schiacciante e sacrosanta vittoria interna contro la terza forza del campionato, vale a dire la Sidigas Avellino.
Il PalaPentassuglia veste l’abito delle grandi occasioni e fa registrare il quasi tutto esaurito, complice anche un corposo muro verde dei tifosi campani. Vuoi la sfida con una delle big, vuoi la voglia di rivalsa dopo la sconfitta di Cantù, vuoi che è tornato Zerini da avversario e mai dimenticato, vuoi soprattutto l’arrivo di Samuels, sta di fatto che al palazzetto di contrada Masseriola si respirava una aria magica.
Le due squadre approcciano alla gara con diversi stati d’animo. Avellino viene da due importanti vittorie ed ha 30 punti, la compagine biancazzurra dalla brutta sconfitta di Cantù ed è ferma a 22 punti (appaiata ai brindisini anche Torino). Convocati anche Donzelli e Cardillo, ma assente ancora Mesicek.
Prima dell’inizio del match, standing ovation per l’ex capitano Andrea Zerini e poi, ovviamente, per Samardo Samuels.
Sacchetti si affida al quintetto titolare formato da Moore, Scotti, Joseph, Carter e M’Baye. Neppure il tempo della palla a due che Avellino è già travolta delle furie biancazzurre. Nei primi 10 minuti Brindisi gioca praticamente da sola e fa ciò che vuole in campo: segna, corre, ottiene rimbalzi, difende, attacca, ma soprattutto diverte ed appassiona. Dalla loro, i campani sono shoccati da cotanta energia degli avversari e rimangono a lungo imbambolati e storditi. Brindisi, questa volta, può concedersi il lusso di qualche pausa. Infatti, da un +20, si fa rimontare ad +7. Ma niente paura, ci pensa Samuels a mettere le cose in chiaro ed a far capire chi comanda. Eppure, Avellino ha vinto il secondo e terzo quarto (17-21; 23-27), ma l’Enel era forte del 24-5 iniziale. Poi, negli ultimi 10 minuti, quelli che di solito mandano in catalessi Brindisi, la squadra di Sacchetti ritrova brio e gloria. Così, liquida la pratica Sidigas come se niente fosse: 94-74.
Finalmente, ha funzionato tutto questa sera: difesa, attacco ed approccio. A poco sono serviti gli spauracchi Logan (23) e Fesenko (28), gli unici a tenere in vita Avellino; gli altri compagni al di sotto dei 10 punti. Brillano, invece, i numeri di Brindisi; tra tutti, i tiri dalla lunga distanza: 13/18. La metà da due: 22/44. Ma soprattutto hanno fatto differenza i rimbalzi: ben 38, contro i 32. Però, non è tutto qui, ovviamente. I punti vengono segnati dai giocatori e che punti! Nonostante un deludente M’Baye sotto canestro, appena 9 punti, Brindisi gongola con il colpaccio di mercato Samuels, il secondo miglior realizzatore di Brindisi (17), preceduto da Scott (18). Benissimo anche Carter (14) e Goss (12). Ma la partita è stata vinto in difesa. Moore e M’Baye (che, evidentemente, ha fatto il lavoro ‘sporco’) hanno capito come difendere ed i risultati si sono visti.
Soddisfatto il patron Nando Marino: “Vittoria importante – afferma a caldo – soprattutto dopo i risultati del pomeriggio da altri campi, che ci permette di restare in zona play-off. Samuels ha portato punti e rimbalzi (questi ultimi sono ciò che gli era stato chiesto, ndr). Dobbiamo lottare per i play-off, abbiamo altre sei finali. Con questo pubblico, quando tifa così, qui non si vince. Questa vittoria – incalza Marino – deve servire anche allo sponsor Enel, perchè non ci possono abbandonare. Vogliamo rimanere nel basket che conta, quello che ci rende orgogliosi di essere brindisini. Aiutateci e portiamo la squadra sempre più in alto”.
Solo elogi ai suoi ragazzi anche da parte del coach: “C’è poco da dire dopo una partita così – esordisce in conferenza stampa – l’aspetto emotivo che chiedevano è stato recepito ed espresso molto bene. Hanno fatto tutto i giocatori. Bell’atteggiamento. Ultimo quarto molto importante. Abbiamo un po’ patito il loro ritorno, ma siamo stati bravi a ricacciarli indietro. Non ho da fare appunti ai miei giocatori. Samuels? Ha molto orgoglio; lui ci ha dato di più di quello che ci aspettavamo. Pensavo fosse così dopo 1-2 partite, non subito. Gli arbitri? Non soddisfacenti. Voglio fare i complimenti a Moore e M’Baye, i quali hanno giocato bene in difesa. Quando vogliono, lo sanno fare”.
Incredulo, invece, coach Sacripanti: “Giocato male il primo quarto – spiega amareggiato – siamo partiti come storditi e chiedo scusa ai tifosi nostri ed allo spettacolo indegno nei primi 10 minuti. Vedremo di analizzare il calo. Le abbiamo provate tutte, abbiamo anche avuto una grossa reazione. Il punteggio finale è falso per quello che riguarda il gap. Ma, comunque, onore a Brindisi, che ha avuto un approccio molto forte. Noi abbiamo perso la partita nei primi 10 minuti”.
Solo applausi a scena aperta…
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Tommaso Lamarina Redazione |