VIDEO – “Dopo 27 anni ho ritrovato quel ragazzino albanese cui avevo dato ospitalità e che credevo morto”

BRINDISI – La storia è di quelle da far accapponare la pelle. La racconta a newSpam il signor Antonio (Tonino) Palumbo, pensionato brindisino che, nel 1990, anno del grosso esodo degli albanesi, conobbe e per un po’ di tempo tenne in casa, con la sua famiglia, un ragazzino appena sbarcato.

Dopo qualche settimana Tonino chiese aiuto ad un suo amico imprenditore di Pistoia perchè potesse offrigli lavoro. E così avvenne: Keno, questo il nome del ragazzo, si trasferì in Toscana e vi rimase per diverso tempo. Nel frattempo, si sentiva quasi quotidianamente con Tonino e con la moglie, che chiamava ‘mamma’ e ‘papà’. Ad un certo punto, però, le telefonate si interruppero e Keno sparì. L’amico imprenditore gli spiegò che si era licenziato e che era andato via, senza dire dove si sarebbe trasferito. Dopo qualche anno, Tonino apprende per caso che Keno era rimasto ucciso in una sparatoria in Belgio, con grande dolore suo e della moglie, la signora Anna.

Ma lunedì scorso, la sorpresa: alla porta della sua abitazione suonano tre uomini, tutti elegantemente vestiti. Uno di loro, rivolgendosi a Tonino gli chiede: “Non mi riconosci?”. Risposta negativa. Keno abbraccia la signora e la chiama “mamma”. E’ così che finalmente, dopo 27 anni e con la certezza di saperlo morto, Tonino riabbraccia quel ragazzino albanese, preso dalla strada sotto la pioggia battente.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

1 COMMENTO

  1. IL grande cuore dei brindisini…orgogliosi di far del bene…e nel periodo dello sbarco degli albanesi, ci fu una collaborazione ed un sostegno dei cittadini, per questi poveretti…e i meriti? ai baresi… Salvo

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