BRINDISI – Sono tantissimi beni confiscati alla criminalità organizzata in tutta Italia. Il loro riutilizzo da parte dello Stato (riappropriatosi degli immobili illecitamente sottratti dalla mafia), però, non ha solo un valore economico, ma anche etico-pedagogico, in quanto riutilizzabili da associazioni di volontariato.
Nella mattinata odierna, presso la Prefettura di Brindisi, è avvenuta una riunione che ha visto la partecipazione del Prefetto Ennio Mario Sodano, Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata; il Prefetto di Brindisi, Valerio Valenti.
Il fine è quello di destinare 73 beni da circa 3 milioni di euro ai Comuni del brindisino, interessati al loro riutilizzo; essi sono: Brindisi, Carovigno, Cellino San Marco, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni.
Invece, le aziende destinate a partire dalla introduzione delle misure patrimoniali di confisca per la regione Puglia ammontano a 64 (una ventina nel brindisino), pari al 7,31% delle 876 su base nazionale. Quelle in gestione, in tutta la Regione, sono 175 (una trentina nella provincia di Brindisi); i settori interessati sono commercio e ristorazione/ospitalità.
(Nella video-intervista, il dott. Ennio Mario Sodano)
Tommaso Lamarina Redazione |
Ottima intervista, informazioni preziose.
Grazie!