BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo nota di ‘Protezione Futuro’, relativa alla questione Bandiera Blu nel brindisino.

La questione ormai è nota a tutti – si legge nella nota – la Giunta comunale di Brindisi rivendica il riconoscimento della Bandiera Blu a due zone costiere escluse di fatto e di diritto dalla propria giurisdizione. L’arrivo della brezza estiva è foriero di novità per il territorio di Brindisi e per quello della sua provincia. Nello specifico, la zona Adriatica prossima al nostro capoluogo viene insignita a Roma di ben due Bandiere Blu, prestigioso certificato di qualità dedicato alle principali fasce costiere Nazionali, relative nello specifico all’area di Torre Guaceto e della Marina di Brindisi, meglio nota come Porticciolo Turistico. Sul fronte amministrativo locale, dove tutto tristemente latita sin dall’inizio del mandato, e le attività proseguono in una sorta di letargo ad oltranza, non tarda ad arrivare la rivendicazione dell’importante riconoscimento come primo grande risultato, a dire il vero, dell’attuale legislatura. Fin qui, sembrerebbe non esserci nulla di particolarmente strano, né l’immobilismo strutturale di un’amministrazione ambigua e litigiosa, né la volontà di accaparrarsi i meriti di un risultato che legittima le enormi potenzialità turistiche del territorio. Tuttavia, vi è un punto da non trascurare, non propriamente un dettaglio. Il Comune di Brindisi non ha avviato alcuna pratica per l’ottenimento delle tanto sventolate Bandiere Blu né ha potuto incidere con la sua azione nel conseguimento del citato riconoscimento. Da un lato, Torre Guaceto è di esclusiva pertinenza del Comune di Carovigno, dall’altro la gestione del Porto Turistico Marina di Brindisi non è di pertinenza dell’amministrazione locale. Punto. La vicenda, che ha provocato più di qualche imbarazzo persino fra i consiglieri di maggioranza (per quanto non sia semplice identificare chi ne faccia realmente parte, stanti i continui rimpasti in Giunta) rientra indubbiamente in un quadro più ampio. In effetti, è tanto ironico quanto paradossale che la recente ed ennesima pessima figura del governo locale (anche nei confronti di altri enti ed amministrazioni) si basi sul concetto di “Bandiera”, così denso di significato. Una Bandiera è un vessillo, un simbolo che rivendica appartenenza culturale, sportiva oppure politica. In questo senso, l’attuale maggioranza in Consiglio Comunale non ha Bandiere né colori. Esso è formato dagli stessi componenti della precedente Amministrazione che hanno ricollocato sé stessi in movimenti dal valore ideologico pressoché nullo. Non è chiaro ai cronisti e tantomeno ai cittadini quale sia l’orientamento politico degli amministratori locali; appare invece indiscutibile come sappiano riconfigurarsi in funzione delle esigenze. La stretta attualità ne è l’ennesima riprova. Se volessimo osare e dare loro un colore, questi non potrebbe che essere il Bianco, non certo in quanto simbolo di purezza, ma come assenza di alcuna altra forma di colorazione. Non a caso il Bianco, come colore di una bandiera, assume il significato della resa, della totale rinuncia ad ogni forma di azione o rivendicazione: ciò che l’attuale Amministrazione sembra aver ormai sostanzialmente dichiarato”.

 

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