BRINDISI – L’Impresa Fratelli Barretta, a distanza di circa quattro anni dall’istanza inoltrata allo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune, ha finalmente ricevuto l’assenso sul progetto di riqualificazione dell’area demaniale – della quale è concessionaria – sita in via Thaon de Revel.
Il progetto, del quale è committente e progettista l’ing. Fernando Dell’Anna, prevede l’abbattimento di tutti i fabbricati esistenti, che risalgono ai primi del ‘900 e che venivano utilizzati come depositi nell’ambito delle attività legate alla Valigia delle Indie. Tali fabbricati oramai obsoleti (occupanti un’area di 450mq) saranno dunque sostituiti da un unico fabbricato amovibile (di circa 150 mq) nel quale verrà dislocata l’attrezzatura per il salvataggio: tutto il resto sarà allocato a bordo dei rimorchiatori ed all’interno di un locale acquistato dall’impresa.
Con tale intervento, pertanto, la città recupererà – oltre ad un maggior decoro – anche 12 metri di strada, in quanto l’area che sarà oggetto di concessione sarà molto più limitata.
Inoltre, il basolato posto sotto i fabbricati sarà interamente ripristinato e l’attuale recinzione sarà sostituita da una barriera in plexiglass, risultando così meno impattante visivamente.
Ma come mai non sono stati effettuati prima questi lavori? Una motivazione va ritrovata nella natura demaniale dell’area: l’impresa, infatti, non avrebbe potuto procedere se non al termine dell’acquisizione dei pareri degli innumerevoli enti deputati ad esprimersi.
La seconda ragione è riconducibile all’ultimo provvedimento di concessione quadriennale dell’area emesso dall’Autorità Portuale nel 2016: l’Ente, infatti, tra le motivazioni del rinnovo della concessione ha inserito l’impegno assunto dalla famiglia Barretta di riqualificare l’area.
Vi è inoltre da ricordare che negli anni scorsi era stata costituita una commissione che aveva il compito di valutare potenziali location alternative dove trasferire l’attività dell’impresa: una volta presa coscienza dell’impossibilità di individuare altri siti, si è proceduto dunque al rinnovo della concessione dell’attuale banchina, ponendo tra le condizioni implicite la riqualificazione dell’area.
Adesso l’impresa avrà un anno di tempo per iniziare i lavori e tre anni per concluderli.
Un altro piccolo passo verso la riqualificazione del waterfront, dunque, sta per essere compiuto, in attesa che la Marina Militare possa anch’essa muovere un passo verso la città che la ospita.
Andrea Pezzuto Redazione |
E’ doveroso prendere atto della positiva risoluzione del problema dopo tanti anni. Un ringraziamento alla impresa dei fratelli Barretta per avere contribuito a detta soluzione e con la preghiera, ove possibile, di drastica riduzione dei tempi di attesa per la realizzazione dell’opera. Franco Leoci
L’impresa Barretta è una impresa molto seria, costruita con passione e dedizione da Mimì e Giuseppe ai quali va il mio più affettuoso saluto, specie a Mimì con il quale ho avuto modo di relazionarmi molto e proficuamente quando dirigevo al sezione tecnica della Capitaneria di Porto….sono una spalla forte della Capitaneria di Porto specie per quanto riguarda i soccorsi a mare…sono sicuro che farà bene…
Speravo in un trasferimento di natanti e magazzini di servizio fuori dal porto interno. La soluzione proposta non sembra corrispondere ai desideri della cittadinanza. la ditta Barretta è sicuramente molto seria e spero che non richieda più il rinnovo della concessione, ciò comporterebbe sicuramente una perdita economica ma acquisterebbe in altro modo.
….non ci sono parole…speriamo che la Marina Militare liberi la zona quando i Barretta si trasferiranno fuori dal porto interno. La ristrutturazione è solo l’ultimo “escamotage” per non trasferirsi.
Grazie Commissario per aver garantito ciò che la politica aveva deciso di interrompere: la concessione quadriennale!
Non si capisce per quale ragione servizi di tale impatto (trattasi di mezzi di lavoro non di Yacht) debbano risiedere, a BRINDISI, nella parte più “intima del Porto” mentre in altri luoghi la loro collocazione è ben distante dal centro abitato.
Ha ragione Gaetano: speriamo che la Marina Militare resti in eterno!
La ditta Barretta deve liberare l’intera area. Pensare che il nostro porto non possa ospitare i mezzi della ditta, mi sembra francamente poco credibile. A Taranto l’intero corpo navale uffici e scialuppe di salvataggio sono stati correttamente dislocati dal porto interno. Ah già abbiano recuperato ben 12 metri di strada.